Minacce e insulti social a Mattarella: 44enne di Gonzaga tra i dieci indagati. Oggi la perquisizione di Digos e Polizia Postale

Minacce e insulti social a Mattarella: un 44enne di Gonzaga tra i dieci indagati. Oggi la perquisizione di Digos e Polizia Postale

GONZAGA – Offese e minacce pesantissime al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’è anche un mantovano tra i dieci soggetti indagati e sottoposti oggi a perquisizione da Digos e Polizia postale. Si tratta del 44enne Renè Nani di Gonzaga. Digos e Postale sono rimasti nella sua casa diverse ore, da questa mattina all’alba.
Le minacce risalgono alla primavera scorsa, durante la prima ondata dell’emergenza Covid. Nel procedimento si ipotizza il reato di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato.
“La Polizia di Stato con personale della Polizia Postale e delle Digos territorialmente competenti ha effettuato perquisizioni personali, locali e informatiche a carico di dieci soggetti “residenti in varie località del territorio nazionale per aver avuto un ruolo significativo nella campagna d’odio veicolata sul web anche attraverso gravi minacce, nei confronti di numerose figure istituzionali ed in particolar modo del Presidente della Repubblica, soprattutto a seguito delle misure adottate per il contenimento della pandemia” si legge in una nota della Polizia di Stato.
“L’attività di approfondimento investigativo, coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Digos di Roma, avrebbe  consentito di acquisire rilevanti indizi nei confronti degli odierni indagati” continua la nota.
All’identità dei dieci indagati si è arrivati grazie ad approfondite indagini degli agenti della Polizia Postale, che hanno incrociato centinaia di dati e post pubblicati dietro nick name. Dalle prime verifiche pare che i dieci non si conoscono tra di loro se non per la frequentazione delle stesse pagine sui social e per lo scambio ritenuto non occasionale di commenti ai medesimi articoli di quotidiani. Gli investigatori vogliono comunque accertare se in qualche modo vi sia stato un qualche coordinamento.
Gli altri indagati sono Alessandro Bellomo, di Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari,  Carlo Botta, di Grosseto, già noto come antieuropeista e fautore dei mini bot, Vito Contesi, di Bari Simone Gagliardone, di Penago, in provincia di Asti, Salvatore Giuseppe Ingrosso, di Sava, in provincia di Taranto, Arjan Karagjozi, di Genova, Alessio Pichi, di Aprilia, in provincia di Latina,, Alessandra Pioli, di Terni, Rosario Ricci, di Viterbo, Irena Salati, di Marino, in provincia di Roma.