MANTOVA – Avevano seminato il terrore tra i giovanissimi della città e da fine dicembre ai primi giorni di febbraio avevano messo a segno nove colpi, uno più efferato dell’altro, soprattutto nei parchi ma anche in alcune vie cittadine. Quasi sempre nel tardo pomeriggio. Rapine e furti aggravati accompagnati da minacce, percosse, utilizzo di armi. Le vittime, come spiegato stamani dal Questore Paolo Sartori e dal Procuratore capo Manuela Fasolato in una conferenza stampa con anche carabinieri e polizia locale, non avevano altra possibilità che consegnare loro i portafogli con i soldi ma anche giubbotti, cellulari e quanto veniva loro richiesto con inaudita violenza
Intervista a Paolo Sartori, Questore di Mantova
Una vera e propria baby gang con almeno tre persone che vedeva come leader Valentino Mihajlovic, pluripregiudicato non ancora diciannovenne il quale secondo le accuse che ora emergono dalle indagini di Squadra Mobile della Questura e dal Comando dei Carabinieri, sotto il coordinamento della Procura ed in collaborazione con la Polizia Locale – dettava legge nel piccolo gruppo criminale – con un minorenne, anch’esso identificato e la cui posizione è ora al vaglio della Procura presso il Tribunale dei minori di Brescia e un altro giovane su cui si stanno facendo accertamenti. Quello che avevano procurato era un vero e proprio allarme sociale. Agivano in maniera spregiudicata incuranti di zone presidiate da telecamere
Intervista Paolo Sartori, Questore di Mantova
Molto importanti per arrivare a sgominare la baby gang le testimonianze delle vittime ma anche di altri ragazzi che si trovavano presenti al momento dei colpi
Mihajlovic, noto alla cronaca nera locale, nonostante la giovane età, per il suo lungo curriculum criminale, la scorsa settimana era stato già arrestato a seguito di una Ordinanza emessa dal GIP di Mantova per una rapina commessa nella zona di Porto Catena il 26 gennaio.