Morte dell’anziana di Malavicina: arrestato il genero. Rilievi e telecamere fondamentali per le indagini: l’accusa è omicidio volontario

Morte dell'anziana di Malavicina: arrestato il genero della donna

MALAVICINA (ROVERBELLA) C’è un arresto per la morte di Anna Turina, l’anziana di Malavicina di Roverbella ritrovata senza vita ieri nel tardo pomeriggio nella sua casa.
Nel corso della mattinata i Carabinieri del Comando Provinciale di Mantova hanno arrestato, in stato di quasi flagranza, Enrico Zenatti il genero 54enne della donna, in quanto ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio della suocera 73enne avvenuto nel pomeriggio di gioved’ 9 dicembre. L’uomo è nativo della provincia di Verona ma da tempo abitava anche lui con la famiglia a Malavicina, nell’abitazione attigua a quella della suocera che viveva da sola, dopo la morte del marito avvenuta nel giugno del 2020.
All’arresto si è giunti all’esito di serrata attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Mantova, che in poco meno di 24 ore ha consentito di individuare il soggetto ritenuto  gravemente indiziato di essere il responsabile dell’efferato delitto che ha sconvolto la comunità di Roverbella.
Erano le 18 circa di ieri quando personale del 118 ha contattato i Carabinieri per segnalare una morte sospetta. Ad arrivare per primi sul posto sono state le Stazioni di Roverbella e Castel d’Ario che, considerata la complessità della scena del crimine, hanno immediatamente attivato il personale del Reparto Operativo e del Nucleo Operativo e Radiomobile di via Chiassi.
I conseguenti rilievi, l’intervento sul posto del Pubblico Ministero e  del Medico Legale hanno, quindi, consentito di stabilire, nel giro di poche ore, che il decesso non poteva essere compatibile con un malore o con una caduta accidentale ma bensì che le lesioni riportate dalla vittima erano  riconducibili ad una azione volontaria delittuosa di un soggetto terzo. Sulla dinamica dell’omicidio gli inquirenti mantengono il massimo riserbo ma l’omicidio sarebbe stato perpetrato con un’arma da taglio, probabilmente un vetro rotto.
Dopo aver ascoltato i parenti intervenuti sul posto, ed effettuati i relativi riscontri grazie all’analisi di alcune telecamere a circuito chiuso che interessano i luoghi adiacenti a quello del delitto, è stato quindi possibile ricostruire le ore precedenti alla morte dell’anziana.
Proprio le telecamere avrebbero aiutato parecchio nelle indagini che hanno portato i carabinieri a sentire in caserma tutte le persone che avevano avuto accesso alla casa di Anna Turina nelle ultime ore. Zenatti, che anche lui ieri sera era arrivato poi sul luogo del delitto come gli altri familiari, aveva dato la propria versione dei fatti. Questa sarebbe stata però in palese contraddizione con molti degli elementi acquisiti dagli inquirenti, tra cui i filmati delle telecamere, e parrebbe anche con altre testimonianze raccolte. Tra l’anziana donna e il genero i rapporti, stando alle testimonianze. erano comunque molto tesi e negli ultimi tempi si sarebbero ulteriormente deteriorati. Gli inquirenti parlano di una “vicenda complessa” anche se parrebbero escludere che alla base dell’omicidio vi siano state questioni economiche.
L’uomo, dopo un passato da agricoltore, da tempo lavorava nell’attività commerciale della moglie Mara: un negozio di ortofrutta poco distante dalla villetta dove è avvenuto l’omicidio. Lui in particolare girava col camion per le corti agricole della zona per vendere i prodotti del negozio.
L’indagato in tarda mattinata è stato accompagnato in carcere a Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nei prossimi giorni per lui si terrà l’interrogatorio di garanzia. Per lui l’accusa è di omicidio volontario. Un arresto che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato dettato anche dal pericolo di reiterazione del reato.
Il Colonnello Antonino Minutoli, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Mantova, ha espresso il proprio apprezzamento per la rapida risoluzione del caso nonostante la complessità delle indagini.

LO SGOMENTO DEL SINDACO CORTESI 

“Sono il primo a essere scosso così come lo è tutta la nostra comunità”. Così il sindaco di Roverbella Mattia Cortesi si esprime a proposito dell’omicidio di Anna Turina. “Conoscevo molto bene la signora Anna. Lei e suo marito erano stati molto legati alla mia famiglia ma tutta la comunità li conosceva ed apprezzava. Questo credo che sia solo il momento del silenzio, per rispetto di Anna e dei suoi familiari e, per chi ci crede, è anche il momento della preghiera” conclude il sindaco.

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