Negativo il tampone del paziente di Marcaria ma la sintomatologia è tale che ne è stato richiesto un altro

Negativo il tampone del paziente di Marcaria ma la sintomatologia è tale che ne è stato richiesto un altro

MANTOVA – La diagnosi è molto seria per il 43enne abitante in una frazione di Marcaria, trasportato in ambulanza giovedì nel tardo pomeriggio all’ospedale Carlo Poma dopo un’intera settimana in cui era a casa in quarantena con la febbre alta. Un ricovero il suo per il quale il sindaco di Marcaria Carlo Alberto Malatesta e il medico curante Fabio Grandi, seguendo tutti i protocolli del caso, hanno cercato di concretizzare già nei giorni precedenti, ma invano.
Nonostante la segnalazione del suo caso e i molteplici contatti attivati da Malatesta, sempre seguendo il protocollo previsto per l’emergenza coronavirus, l’Ats non si è mai presentata alla porta del paziente.
Si è dovuti arrivare a giovedì con la chiamata del dottor Grandi alla Regione nella quale ha minacciato di chiamare lui stesso un’ambulanza e far trasportare l’uomo in ospedale sotto la sua diretta responsabilità per vedere arrivare i soccorsi e il trasporto dell’uomo in ospedale.
Ora il 43enne si trova ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Carlo Poma ancora con febbre e con una diagnosi (che omettiamo per il rispetto della privacy) molto seria che l’ha portato ad accusare una insufficienza respiratoria. A sorpresa il tampone a cui era stato sottoposto è risultato negativo ma la sintomatologia è tale che i medici ne hanno richiesto un altro.
Il dottor Grandi è rimasto per gran parte della giornata in ospedale per sincerarsi delle condizioni del suo assistito. Qualcuno mormora già che si è intervenuti appena in tempo, questo ovviamente non è dato a noi stabilirlo, l’importante è che il paziente si riprenda e torni presto alla sua vita di tutti i giorni. Ma è importante che si faccia anche chiarezza su quanto accaduto e sulle responsabilità di chi ha permesso accadesse.

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