Nella fase 2 trasporto Apam ok. Cgil preoccupata per la prossima fase 3

Sciopero 2 dicembre, Apam: corse a rischio

MANTOVA – I primi due giorni dopo lo sblocco parziale del lockdown non hanno modificato molto l’impatto sul trasporto pubblico locale. Il polso della situazione arriva dal segretario provinciale di Filt-Cgil Mantova, Enzo Garaboldi, che ha eseguito un rapido passaggio con i delegati sindacali di Apam, l’azienda che a Mantova gestisce il trasporto pubblico locale. “I cittadini – spiega Garaboldi – sono ancora molto cauti negli spostamenti e si percepisce una certa diffidenza da parte degli utenti. I numeri, a oggi, ci dicono che il sistema sta reggendo“.
Le nuove regole per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico nella Fase 2 attiva dal 4 maggio, prevedono l’obbligo da parte degli utenti di utilizzare guanti e mascherine a bordo, ma anche alle fermate, e di mantenere la distanza di sicurezza. Ma se oggi l’utenza è limitata, in attesa di vedere come evolverà l’emergenza sanitaria in atto, il vero problema si avrà a settembre con la ripresa dell’anno scolastico e l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte di migliaia di studenti in provincia di Mantova.

“Da parte nostra – prosegue Garaboldi – e da parte dei lavoratori di Apam resta molto elevata l‘attenzione per lo sviluppo della Fase 2, soprattutto in vista di ulteriori aperture dal 18 maggio, quando dovrebbe iniziare la Fase 3. L’impatto sul settore del trasporto pubblico sarà molto più significativo per il comparto urbano, mentre per il comparto extraurbano dovrebbe rimanere sostanzialmente fermo ai numeri odierni almeno fino a quando non riapriranno le scuole. Allora l’impatto sarà decisamente più pesante sul trasporto pubblico”. Per questo Filt Cgil Mantova spinge sulle istituzioni provinciali e regionali affinché al più presto si tenga un incontro per iniziare a progettare un “nuovo sistema – conclude Garaboldi – del servizio di trasporto pubblico”.

Il segretario di Filt ritiene di fondamentale importanza “progettare la fase 3 nel corso della quale avremo a che fare con nuove organizzazioni del lavoro, della scuola e della vita sociale in generale”. Ma proprio per questo, vista la mole del cambiamento in atto, “è impensabile che Apam da sola possa sopportarlo. Servono una progettualità precisa e nuove risorse a tutto campo: dal parco mezzi (nuovi ed ecosostenibili), nuovi metodi più intensivi di pulizia e sanificazioni quotidiane degli ambienti, manutenzioni dei mezzi, formazione del personale.”