Nuovo ritardo di Pfizer: a Mantova vaccini in arrivo solo domani. Oggi vertice Governo-Regioni, si studia meccanismo di solidarietà

Stiamo monitorando molto da vicino i dati sulla variante indiana e ci sono evidenze promettenti sulla possibilità che i vaccini a mRna siano in grado di neutralizzarla

MANTOVA – Un nuovo ritardo nelle consegne del vaccino Pfizer e così il carico da 195 flaconi con 1170 atteso oggi all’ospedale Carlo Poma, già ridotto a un terzo rispetto ai quantitativi spediti le scorse settimane, arriverà solo domani.
La ditta produttrice ha comunicato ieri sera a Asst che il ritardo nell’invio del vaccino è dovuto al nuovo piano di allocazione e di spedizione per le prossime settimane, che ha coinvolto tutti i Paesi europei e verrà finalizzato quanto prima.
Ieri all’Italia sono state consegnate 103 mila dosi sulle 397 mila previste per questa settimana, dopo il taglio di 165 mila deciso venerdì scorso. Il commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri parla di “ulteriore incredibile ritardo”. Convocato d’urgenza per oggi un vertice con le Regioni e i ministri Speranza e Boccia. Tra le ipotesi una sorta di solidarietà tra le regioni in base alle necessità: “chi ha più scorte nei magazzini potrebbe essere invitato a cederle a chi ne ha maggior bisogno in questo momento, confidando che le consegne da parte di Pfizer tornino a regime al più presto. Arcuri ha raccolto intanto la documentazione necessaria per procedere in tutte le sedi, preparandosi ad allertare l’Avvocatura dello Stato. L’obiettivo è capire se sia possibile applicare le penali. Il contratto firmato dalla Commissione europea con le aziende che producono il vaccino è riservato. Ma chi ha potuto leggerlo spiega che una penale ci sarebbe: se Pfizer non dovesse rispettare la consegna di 8 milioni e 749 mila dosi entro marzo potrebbe scattare la penale nella misura del 20% del valore delle dosi mancanti, circa quindi 12 euro l’una. Ci sarebbe anche la clausola che recita come eventuali modifiche nella consegna devono essere comunicate con un congruo anticipo.
Il grido d’allarme più forte è arrivato dal Veneto. Il governatore Luca Zaiadichiara: “Non è possibile dare un piano di fornitura vaccinale e poi farlo saltare in questo modo. E’ vergognoso vedersi ridurre di oltre il 50% le dosi, soprattutto vedendo anche il confronto con i dati nazionali che colpiscono in modo diverso le varie regioni. Se viene a mancare anche solo una dose la prossima settimana, noi rischiamo di far saltare i richiami”. Zaia lancia una proposta: “Per  evitare che ci sia un disservizio la mia proposta è che le seconde dosi vengano garantite con il magazzino nazionale”.
“ll ritardo di Pfizer è molto preoccupante.
È stato comunicato tutto all’ultimo minuto, se si tratta di un ritardo di una sola settimana le conseguenze potrebbero non essere così gravi. Lo possiamo definire un piccolo rallentamento. L’obiettivo è riuscire a marzo a vaccinare tutti gli ultra-ottantenni e i sanitari. Sono sicuro che ci riusciremo”. Così il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini a Radio Capital.
Ieri intanto a Mantova è stato completato il richiamo delle prime vaccinazioni somministrate durante il V-day, negli ambulatori del nuovo centro prelievi del Carlo Poma, per circa 50 professionisti della sanità che lo scorso 27 dicembre hanno ricevuto la prima dose e che si sono presentati per la seconda.
Dal 25 gennaio si procederà con il richiamo per tutti e si continuerà fino al 6 febbraio.