MANTOVA – La Corte d’Assise del tribunale di Mantova ha condannato Elena Scaini a 21 anni di reclusione per l’omicidio del marito, Stefano Giaron, 51 anni. La sentenza è arrivata nel primo pomeriggio.
La donna, oggi 54enne, è stata invece assolta dall’accusa di lesioni gravi nei confronti dell’anziana suocera, Lina Graziati.
Il pm Carmela Sabatelli aveva invece chiesto una condanna a 24 anni di reclusione.
Alle parti civili sono stati riconosciuti 220mila euro di provvisionale: 200mila alla madre della vittima, e 20mila allo zio.
Elena Scaini aveva ucciso il marito il 6 ottobre 2020 nell’appartamento di via Mozart in Valletta Valsecchi a Mantova, dove la coppia abitava con la madre di lui da alcuni mesi. Il delitto era avvenuto dopo l’ennesima violenta lite tra i due coniugi.
Elena Scaini era poi fuggita a bordo di un furgone lasciando l’anziana suocera sola in casa, in stato confusionale. La donna, quando era stato trovata dagli inquirenti una volta scoperto l’omicidio, non sapeve della morte del figlio.
La Scaini si era recata a Zocca, in provincia di Modena, dove aveva trovato alloggio in un bed and breakfast. Due giorni dopo la donna aveva tentato il suicidio e, una volta soccorsa aveva raccontato cosa era successo nell’appartamento di via Mozart a Mantova.
Ha sempre sostenuto di aver accoltellato il marito, con un coltello che aveva precedentemente messo sotto il letto a scopo di difesa, per difendersi dall’aggressione del marito che, a suo dire, la stava per ammazzare.
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