Ospedale Pieve, Carra (Pd) incontra il comitato: “Sul tavolo interregionalità e aumento personale”

PIEVE DI CORIANO – Il riconoscimento dell’interregionalità dell’ospedale di Pieve di Coriano ed il suo potenziamento, lo smantellamento della sanità territoriale e l’indebolimento della sanità pubblica sono stati gli argomenti al centro dell’incontro di Marco Carra, candidato consigliere PD alle regionali della Lombardia, con il Comitato per la tutela e la promozione dell’ospedale civile del Destra Secchia (Pieve di Coriano).

“Un incontro importante- spiega Carra -perché il rafforzamento e la tutela della sanità pubblica sono al primo punto della campagna elettorale del Partito Democratico, di Majorino e della mia.  In questi anni abbiamo potuto constatare concretamente che aver smantellato la sanità territoriale e aver indebolito la sanità pubblica ha prodotto dei guasti drammatici.
Con il Comitato, con cui la collaborazione è attiva da anni, da quando svolgevo il mio ruolo da parlamentare, si è fatto il punto sulle vicende legate al presidio ospedaliero di Pieve di Coriano, a partire da quello che deve essere l’obiettivo prioritario nei prossimi anni e cioè cercare di ottenere l’interregionalita’ della struttura: fare in modo che Lombardia, Emilia Romagna e Veneto possano trovare gli strumenti e il modo per collaborare e rafforzare le potenzialità di questo ospedale. In particolare, deve essere la Regione Lombardia a muoversi in questo senso, cosa che non è mai stata fatta. Oggi è doveroso riconoscere che grazie al lavoro del Comitato e di tutti gli amministratori locali sono stati ottenuti risultati importanti. E grazie anche alla sensibilità della dottoressa Azzi, tanto che l’obiettivo di avere la risonanza magnetica finalmente diventerà realtà nei prossimi mesi. Ma bisognerà continuare a lavorare. La priorità è quella di battersi per incrementare il personale di cui c’è carenza e forte necessità soprattutto per la cardiologia.
Naturalmente c’è anche il tema della sanità territoriale perché è notizia di questi giorni che a San Giovanni del Dosso non c’è più il medico e che quello di San Giacomo Segnate è stato trasferito e opererà solo a Quingentole. Il tema della presenza nelle aree interne e più distanti dai centri, di garantire i servizi sanitari in particolare, è anche in questo caso il dato significativo e di scontro con le politiche di abbandono che la destra ha portato avanti in questi anni e che oggi è rappresentata dalle candidature di Fontana e Moratti. Per queste ragioni, non possono essere loro a risolvere i problemi da loro stessi creati. Serve un cambiamento radicale con Majorino.
Per i medici di medicina generale dobbiamo cambiare il sistema anche a livello nazionale, allargando le maglie dei corsi universitari, ma soprattutto– ha concluso Carra-servono delle sensibilità diverse da parte della regione sui temi della sanità territoriale”.