Palazzi incontra i rabbini. “non posso fermare lavori già aggiudicati e privare i mantovani di un’area importante”

Palazzi incontra i rabbini.

MANTOVA –  Vicenda antico cimitero ebraico e progetto di Mantova Hub con alcuni dei rabbini più importanti della comunità ebraica internazionale che sono tornati a chiedere al Comune di Mantova lo stop dei lavori nell’area di San Nicolò.
Oggi il sindaco Mattia Palazzi, l’assessore al territorio Andrea Murari,il  dirigente lavori pubblici Carmine Mastromarino e il responsabile unico del procedimento di Mantova Hub Giacomo Celona hanno incontrato il rabbino di Milano Alfonso Arbib e il rabbino Chizkiya Kalmanowitz dell’organizzazione Atra Kadisha insieme alla signora Modena di Ucei come traduttrice e l’Arch David Palterer consulente Ucei e Politecnico di Milano.
Al termine dell’incontro in Comune durato ben tre ore, durante il quale i rappresentanti della comunità ebraica hanno insistito sull’opportunità di fermare i lavori e trovare soluzioni tecniche alternative, è Palazzi a dichiarare: “Il rabbino Chizkiya Kalmanowitz, mi ha chiesto di fermare i lavori. A tale richiesta non posso dare accoglienza, perché non posso mettere a rischio il Comune che sarebbe oggetto di cause e risarcimenti, alla luce di lavori regolarmente iniziati a seguito della gara pubblica e relativo capitolato.
Durante l’incontro ci siamo fatti carico, proprio nella volontà di incontrare alcune delle richieste fatte, di maggiori costi e maggiori tempi, sia rispetto alle indagini dei terreni, fatte con la supervisione del rabbino Chizkiya Kalmanowitz, sia nelle soluzioni progettuali – prosegue il sindaco – ad esempio per il ponte che consentirà di non calpestare l’area, e per il portico interno ai capannoni militari, pensato per non occupare terreno esterno con il camminamento a lato dei capannoni. Tutto questo l’abbiamo fatto nella volontà chiara di valorizzare la storia del cimitero ebraico, anche con quella che sarà una ‘casa della memoria’, dopo 40 anni di totale e colpevole non curanza di un’area in totale degrado, oggetto di innumerevoli atti vandalici e anche incendi.
A loro – prosegue Palazzi – ho garantito che se esisteranno ulteriori accorgimenti e se saranno compatibili con i contratti presi, le funzioni individuate nel progetto, le norme e le risorse disponibili li adotteremo. Ma non è possibile chiedere a un sindaco di non osservare le leggi dello Stato Italiano, le gare fatte e la scelta di ridare ai mantovani un pezzo della loro città che, senza realizzare un solo metro quadrato di volume in più, valorizza una storia che è per tutti noi preziosa e importante.
Sin dall’inizio abbiamo condiviso tutto con la Comunità ebraica mantovana e Ucei, continueremo a farlo disponibili al dialogo con il Rabbinato, nel rispetto delle prerogative del Comune e con la costante disponibilità a negoziare ciò che è ancora possibile negoziare”.