Palestre, c’è tanta voglia di ripartire. Ma le perdite per i gestori sono ingenti

MANTOVA – Come sono ripartite le palestre nel mantovano? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati, i gestori. Dopo tre mesi di chiusure forzate a causa del coronavirus, il settore è in ginocchio, anche se la voglia di ripartire è più forte di tutto. E quasi tutte hanno ricominciato la loro attività appena possibile, ovvero dal 1° giugno. “Questa pandemia ci ha causato ingenti perdite – spiega Roberto Moneta della 10.22 di piazza Anconetta -, ma abbiamo deciso di riaprire il prima possibile, con le regole dovute. Abbiamo avuto perdite stimabili in alcune decine di migliaia di euro, perché abbiamo perso tre mesi secchi di lavoro, e ci ritroviamo sul groppone migliaia di euro di tasse, affitti e utenze da pagare comunque. La risposta dei clienti è stata comunque incoraggiante: molti hanno capito e ci sono venuti incontro. Abbiamo deciso di sospendere gli abbonamenti annuali, che verranno recuperati quando le cose torneranno alla normalità, per introdurre due tipi di ticket. I dieci ingressi, oppure il mensile”.

MODALITÀ RIGIDE: SI ENTRA SU APPUNTAMENTO E PER UN TEMPO LIMITATO

“Abbiamo fatto i turni da 1h15′, la palestra viene igienizzata ad ogni turno – dice Moneta – più due sanificazioni totali due volte al giorno, di un’ora l’una. Qualcuno protesta, perché è abituato a spalmare l’allenamento su un tempo più lungo, ma bisogna adattarsi. Ovviamente sono in vigore tutte le regole stabilite dalla legge: mascherina giù solo durante l’esecuzione degli esercizi, pulizia estrema di attrezzi e panche. Andare avanti così è dura, ma è a tutela della salute di tutti. C’è chi ha paura e aspetta ancora a riprendere, ma allenarsi è sicuro, stiamo seguendo alla lettera i protocolli“.

 

 

 

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