PONTI SUL MINCIO – Aprirà domenica 26 gennaio alle 10 a Ponti sul Mincio, la prima sede mantovana di Patto per il Nord. Non si tratta di un partito, bensì di un’associazione politico-culturale formata da aderenti di varie forze che hanno l’intenzione di tornare a parlare di nord. Un tema che, a detta degli aderenti, è stato completamente dimenticato dall’attuale Lega. Tessera numero uno di questa associazione è di Umberto Bossi, storico segretario leghista.
La sede sarà in strada Monzambano 9, in uno stabile di proprietà di Lorenzo Salandini (anche referente locale), storico militante, consigliere comunale e vicesindaco della Lega a Ponti sul Mincio, che si definisce “stufo di un partito che ha tradito i suoi elettori” e mette a disposizione energie, cuore e idee, al Patto per il Nord, “che tornerà a battersi per la gente comune e non per l’affarismo”. La sede non è casuale, ma è ricca di storia, perché fu visitata da figure storiche del carroccio, come Giancarlo Giorgetti, Roberto Maroni e lo stesso segretario Umberto Bossi. “La riapertura – fanno sapere i promotori – è un preciso segnale lanciato al territorio, un ritorno alle “radici” del movimento, che, come dice una chiosa, figlia della più nobile Tradizione, “non gelano mai””. E i simpatizzanti si augurano che si tratti solo del primo passo: “Il movimento sta radicandosi rapidamente in tutto il nord, con tesseramenti che hanno superato le migliaia, dopo due mesi dalla sua genesi, soprattutto giovani e donne, è un dato che fa riflettere – dicono -. Si stanno colmando vuoti politici e culturali che un tempo animavano la Lega Nord, ora dissipati in varie trasformazioni politiche, che ha dimenticato il nord, in favore di fesserie e baggianate sparate quotidianamente a mo’ di “estrazioni del lotto””.
A guidare questa compagine l’ex deputato leghista Paolo Grimoldi, segretario del Patto (ed ex segretario della Lega Lombarda), che invita i delusi della Lega ad avvicinarsi a questa nuova realtà. L’intenzione è quella di “tornare a tutelare studenti, pensionati, lavoratori autonomi, agricoltori, allevatori, artigiani e le vituperate infrastrutture del nord – dice Grimoldi -. Il piatto da difendere è grosso. Inflazione ai massimi, immigrazione e delinquenza incontrollata, corruzione negli apparati stessi degli enti locali, costi energetici insostenibili, sanità allo sbando”. “E come Mantova e il suo territorio brillò ai tempi delle otto provincie della Lombardia austriaca – aggiunge -, è oggi necessario riappropriarsi di una propria autonomia. Autonomia o morte! Per mutuare un’espressione di un “condottiero” che oggi biasimiamo, piuttosto che magnificare. L’apertura della sede a Ponti sul Mincio rappresenta un passo importante per ridare voce a un territorio che, storicamente, ha sempre avuto un forte legame con le istanze autonomiste e federaliste. Il Patto per il Nord porterà avanti un progetto che recuperi l’identità e le tradizioni culturali locali, ma con uno sguardo proiettato verso un futuro di maggiore autodeterminazione economica e politica europea”.