Pegognaga, skate park stop per due anni

Lotti edificabili ostruiti dallo skate park

PEGOGNAGA – Condivisa a Pegognaga da maggioranza e minoranza la rimozione dello skate park da via G. Falcone, contiguo al Teatro Tenda, rendendosi indispensabile giacché, secondo il rilievo di un lottizzante, ostruirebbe l’uscita da due aree edificabili.
Per lo spostamento bisognerà però attendere un paio d’anni, come ha specificato in consiglio il sindaco
Matteo Zilocchi, in quanto l’Amministrazione comunale ha in progetto, per il piano di opere pubbliche, di riqualificare la zona entro il 2024. Il tema, sollevato da un’interpellanza del gruppo di maggioranza, è stato oggetto di lunghe discussioni. Era stato fatto emergere dallo stesso sindaco che in sede di apertura del precedente consiglio aveva comunicato la richiesta di rimozione del lottizzante. Richiesta che legittimava il cronista a supporre che l’ente pubblico fosse incappato in un abuso edilizio ostruente proprietà private. Abuso nient’affatto sussistente ha tenuto a ribadire lo stesso sindaco, essendo il terreno su cui è ubicato lo SP di proprietà comunale. Sennonché da problema di carattere semplicemente tecnico, sui social si è immediatamente trasformato in accesa polemica politica, per dirimere la quale il sindaco ha organizzato un incontro con esponenti della precedente amministrazione. «Il 13 dicembre – ha detto Zilocchi – si è tenuto in proposito un incontro da me promosso con gli amministratori della precedente amministrazione Daniele Benfatti e Stefano Cagliari e il tecnico comunale architetto Alberto Cova, il cui obiettivo è stato di fare chiarezza». Ha quindi spiegato che l’idea di dotare il capoluogo di un skate park era nata nel 2015 (precisamente su richiesta del CCRR, Consiglio comunale Ragazzi e Ragazze, n.d.r.), ma che per indisponibilità di fondi, a causa di un contenzioso in corso non ancora risolto con la società 2i-Retegas, si è protratto fino al 2019 a ridosso delle amministrative. Chiarito il percorso cronologico della realizzazione dello SP, è emersa poi una mancata procedura, da parte delle precedente amministrazione, di carattere tecnico-amministrativa, ovvero, come ha detto il sindaco, «La mancanza di una delibera d’indirizzo che andasse a porre in essere il quadro temporaneo dell’ubicazione scelta». Alla quale l’amministrazione precedente, non essendo stata rieletta, non ha potuto porre rimedio. Sul tema sono intervenuti il capogruppo di maggioranza Stefano Schivi «La rimozione verrà a costare forse più di 10mila euro» e, della minoranza Teresa Morbio «Sapevamo che non era il posto giusto per un palazzetto dello sport», Viola Messori «Sul problema è mancato un approccio comunicativo-relazionale», Edoardo Bottoni «Importante è condividere la soluzione». Per due anni gli appassionati di skateboard dovranno tornare a praticare uno skate park di altro paese.

Riccardo Lonardi