Pestaggio al Boma, presi gli autori dell’aggressione al 21enne indiano. Sono 3 connazionali e un pakistano

MANTOVA – Trovati e denunciati gli aggressori del 21enne indiano preso a sprangate al Boma nella notte tra il 2 e il 3 settembre scorsi e ricoverato con un grave trauma cranico. (vedi anche https://mantovauno.it/cronaca/rissa-tra-giovani-al-boma-21enne-preso-a-sprangate-finisce-in-ospedale/)
Fin da subito gli agenti delle Volanti della Questura avevano raccolto le testimonianze dei presenti, dopo il controllo delle videocamere di sorveglianza presenti sul posto sono risaliti grazie ad alcune foto pubblicate dagli stessi soggetti su Instragram, agli autori del pestaggio.
Sono state trovate le prove che l’aggressione è partita perfutili motivi legati a litigi sulle piattaforme social tra soggetti di nazionalità indiana.
Da qui la denuncia dei quattro soggetti individuati, di cui 3 di nazionalità indiana e 1 di nazionalità pakistana, di età compresa tra i 20 ed i 28 anni, residenti nella bassa mantovana, per i reati di lesioni aggravate dall’uso di arma impropria e, nei confronti di uno di essi, indiziato per il colpo di bastone al capo della persona offesa, per il reato di tentato omicidio. Tra l’altro, tutti gli indagati aveva già numerosi e gravi precedenti di polizia quali, rapina, associazione a delinquere, porto abusivo di armi, rissa, lesioni e omicidio stradale.
Su disposizione della Procura virgiliana sono scattate anche le perquisizioni domiciliari eseguite nelle prime ore di questa mattina da parte di numerose pattuglie della Squadra Mobile.
L’operazione compiuta, denominata convenzionalmente “INSTAGRAM REVENGE”, ha permesso di rinvenire: 3 smartphone; 2 bombolette spray urticanti al peperoncino; una riproduzione di una pistola revolver di tipo “scacciacani” priva di tappo rosso e con numerosi colpi di cui alcuni esplosi, 2 maschere carnevalesche utili a nascondere il volto nonché numerosi bastoni e spranghe in ferro.
Nell’abitazione di uno degli indagati, gli agenti, hanno trovato inoltre, accanto ad una finestra al primo piano che dava sulla pubblica all’interno un secchio numerosi “sanpietrini” con l’evidente scopo di allontanare eventuali malintenzionati che si avvicinavano alla abitazione.

Il video dell’operazione

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