Petizione per salvare il “Carlo Poma”. Stradoni precisa: “ASST fuori dal dibattito elettorale”

MANTOVA – In merito alla petizione per salvare il “Carlo Poma” dalla privatizzazione, il direttore dell’ASST di Mantova Raffaello Stradoni – ha voluto fare delle precisazioni.

“Tale iniziativa – spiega Stradoni – è legata all’emissione di un avviso per una manifestazione di interesse volta ad individuare partner disponibili a collaborare con ASST nel settore delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, con particolare riferimento alla radiologia con risonanza magnetica e ad attività cardiologiche correlate. Questa soluzione consentirebbe, tra gli altri vantaggi, l’abbattimento dei tempi d’attesa delle suddette prestazioni.

Nonostante l’azienda abbia già precisato i motivi e l’ambito, estremamente circoscritto, di tale manifestazione d’interesse, in occasione della campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Mantova siamo stati più volte chiamati in causa con richieste di approfondimento, con articoli di stampa e con l’odierna petizione. Di conseguenza, mio malgrado, trovo necessario puntualizzare quanto segue.

La ASST di Mantova è un’azienda a valenza provinciale e deve assicurare le cure a tutti i cittadini del territorio mantovano. Con alcuni comuni sono infatti già partite valutazioni relativamente alla localizzazione e al decentramento di servizi sanitari che ovviamente non hanno come scopo “sottrarre” attività a Mantova, ma anzi rafforzare l’intero sistema socio sanitario a beneficio di tutti.

A tale proposito ricordo che il punto prelievi Avis Park, ora chiuso per un periodo di ristrutturazione, è, dopo la sede centrale dell’Ospedale di Mantova, il più frequentato della provincia. Al contrario nella palazzina di Via Trento registriamo numerosi problemi, non ultimo quello dei parcheggi che rendono estremamente difficoltoso l’accesso all’edificio. Questo tema non è nella potestà né programmatoria né decisionale dell’ASST, rimanendo interamente a capo delle decisioni dell’amministrazione comunale.

In merito al contenuto della petizione non vi è alcuna intenzione di chiudere attività specialistiche nella sede di Via Trento, tanto meno quelle che consideriamo di maggiore prossimità come le cure fisiche ed il punto prelievi. Nell’ambito delle opportunità offerte dalla norma abbiamo già sondato interlocutori istituzionali per verificare eventuale interesse ad una collaborazione con la ASST di Mantova proprio per la gestione e lo sviluppo di queste attività in quella sede, ovviamente nell’ambito di un programma di recupero edilizio ed impiantistico dell’edificio ormai improcrastinabile.

Tra gli interlocutori vi è anche la Fondazione Mazzali, con la quale saremmo molto contenti di poter collaborare, ovviamente sempre secondo le corrette e legittime procedure di legge.

Detto quanto sopra mi preme semplicemente sottolineare la volontà di sottrarre l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale a temi di dibattito elettorale assolutamente pretestuosi e limitati nel tempo. Al contrario siamo sempre disponibili al confronto, per definire con i comuni e i piani di zona del territorio mantovano, le opportune politiche sanitarie e socio sanitarie, compresa la localizzazione degli edifici e dei servizi indispensabili per la popolazione.