Petrucci: “Chiediamo almeno il 50% del pubblico”

ROMA – “Devo essere sincero, se c’è una antipatia che ho, è per il comitato tecnico-scientifico: non mi dà mai una spiegazione logica sul perchè negli sport al chiuso, con le dovute garanzie, si permette la capienza solo al 35%. Il Comitato sta strozzando lo sport, le federazioni e le società: molto di più quelle professionistiche perchè pagano più tasse. Per questo continuiamo a chiedere almeno il 50%. Come base di partenza”. Questa la richiesta rilanciata dal presidente della Federazione italiana pallacanestro Gianni Petrucci sulla percentuale di riempimento dei palazzetti. In un’intervista al Corriere dello Sport il numero uno della Fip ed ex presidente del Coni è tornato sui risultati dell’Italia ai Giochi di Tokyo: “Abbiamo fatto amare il basket anche a chi non lo segue. Il riscontro che ha avuto è stato straordinario, basta guardare l’audience tv. E questo grazie alle facce nuove degli atleti, a uno staff tecnico straordinario e a un capitano, Melli, all’altezza di Gigi Datome”.
Cosa abbiamo appreso dall’esperienza dei Giochi? Che noi ce la possiamo fare. Circa 20 anni fa eravamo 18esimi nel mondo. Oggi siamo ottavi arrivando quinti alle Olimpiadi perdendo solo due gare per pochi punti con chi poi è arrivato secondo e terzo. E’ la dimostrazione che la vittoria sulla Serbia non è stata un exploit casuale. I giocatori che sono andati all’estero sono diventati più forti. E questo dovrebbe essere un monito per le società italiane: non mandiamo i nostri ragazzi fuori, facciamoli giocare qui. Sono tornati Belinelli e Melli, ora è arrivato pure Mannion: è la prova di quanto sia diventata importante la pallacanestro di serie A”. Infine una battuta sul futuro e sugli Europei del prossimo anno, con Milano che ospiterà un girone: “Sacchetti ha fatto un bel discorso con il suo staff, ha già in mente quelli da chiamare a breve – ha dichiarato Petrucci – Agli Europei mi aspetto un grande pubblico, lì dobbiamo avere una capienza al 100%. Perchè se noi organizziamo a Milano un girone e poi dimostriamo alla Fiba che non c’è sicurezza, allora è una sconfitta non solo del basket, ma anche del Paese”
(ITALPRESS)