Porto Mantovano, il Comune candida l’ex CSI a Casa della Comunità

PORTO MANTOVANO – L’ex Centro Servizi per l’Impresa diventerà la sede di una delle nuove Case della Comunità previste dalla riforma sanitaria regionale nel territorio mantovano. Questa la proposta del Comune di Porto Mantovano.

Le Case della Comunità sono poli sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali pensati per integrare la medicina territoriale, che durante la pandemia ha rivelato tutte le sue fragilità. Rappresentano un servizio di continuità assistenziale che prevede la presenza e l’operatività di un team multidisciplinare composto da un medico con disponibilità giornaliera di 4 ore, due ostetriche, medici di medicina generale, infermieri di famiglia e specialisti ambulatoriali. In sostanza, colmano il vuoto che nella sanità regionale separa il medico di base dall’ospedale.

Il sindaco Massimo Salvarani ha annunciato la disponibilità della struttura durante un incontro convocato a fine agosto dal Consorzio Progetto Solidarietà proprio per verificare la presenza sul territorio di edifici da adibire a Case della Comunità a nord e a sud di Mantova.

L’adeguamento dell’ex CSI a Casa della Comunità sarà permesso dai fondi che il PNRR mette a mette a disposizione (pari a 1,5 milioni di euro”. “L’opportunità – spiega il sindaco di Salvarani – è quella di realizzare un nuovo polo della sanità pubblica a nord di Mantova, integrando l’offerta della sanità privata che è già presente nel nostro territorio e rigenerando un immobile che si adatta particolarmente a funzioni di servizio per grandi numeri”.

Gli uffici del Settore Tecnico del Comune hanno già trasmesso ad ATS Valpadana le informazioni necessarie per verificare l’idoneità dell’immobile. L’ex CSI è dotato di ambienti spaziosi a vocazione flessibile, è servito da un ampio parcheggio e si trova al crocevia di importanti arterie stradali, tra la tangenziale Nord, l’ex statale bresciana e la statale Cisa.

Il bacino potenziale di utenza è rappresentato dagli abitanti dei comuni di Porto Mantovano, Marmirolo, Roverbella, San Giorgio-Bigarello e dei quartieri cittadini di Lunetta, Gambarara, Cittadella e Rabin. Il sindaco Massimo Salvarani ha illustrato l’operazione ai capigruppo del consiglio comunale, allo scopo di condividere le opportunità che si aprono per il territorio. La decisione finale spetta a Regione Lombardia.