Potenziata la strumentazione dell’ospedale di Bozzolo: onde d’urto per la cura di patologie muscolotendinee e scheletriche

BOZZOLO – Aumenta la dotazione dell’ospedale di Bozzolo: acquisto l’apparecchio di Onde d’Urto Extracorporee. La Riabilitazione Neuromotoria è dotata di un Laboratorio di Analisi Computerizzata del Cammino, di un Esoscheletro computerizzato (Lokomat) oltre alle più comuni apparecchiature di terapia fisica.

Una nuova strumentazione che si inserisce nelle più aggiornate ed efficaci terapie fisiche che permetterà di rispondere sempre più globalmente ed efficacemente ai bisogni di salute della popolazione mantovana e non solo. Le onde d’urto extracorporee, dapprima utilizzate prevalentemente in ambito urologico, si sono sempre affermate nell’ultimo decennio per la cura di numerose malattie e traumi dell’apparato locomotore e più recentemente in ambito neurologico, diventando un importante arma terapeutica nel percorso riabilitativo di persone affette da queste patologie. Il tutto agendo in modo non invasivo e versatile. Agisce mediante impulsi sonori ad alta energia che si propagano in profondità nei tessuti, in sequenza rapida e ripetitiva. L’onda sonora favorisce la produzione di sostanze antinfiammatorie e di fattori di crescita facilitando la rigenerazione dei tessuti. Indirizzate sui tessuti sofferenti ne accelerano la guarigione, eliminando il dolore e ripristinando la mobilità.

Onde d’urto che nel caso dell’ospedale di Bozzolo possono esser utilizzate nel trattamento di diverse patologie muscolotendinee e scheletriche acute, subacute e croniche: tra queste il trattamento le tendinopatie della spalla, le epicondiliti/epitrocleiti, le fasciti plantari, la pubalgia, le tendiniti achillee e del medio gluteo con o senza borsite, le contratture muscolari, le fratture da stress. Inoltre, in ambito neurologico la tecnica può essere applicata per la riduzione dell’ipertono muscolare in condizioni di spasticità di diversa origine, sia degli arti inferiori che superiori.

Anche le onde d’urto hanno controindicazioni che devono essere attentamente valutate. Tra le principali ricordiamo le patologie tumorali, le trombosi e tromboflebiti, la gravidanza, le malattie o le alterazioni della coagulazione del sangue, la presenza di pace maker o elettrostimolatori di diversa origine e di cartilagini ancora in fase di accrescimento.

Ad usufruire del nuovo macchinario saranno i pazienti degenti nel reparto di riabilitazione specialistica e quelli ambulatoriali. Sono in genere necessarie tre sedute, erogate una volta alla settimana da personale specializzato.