Progest, M5S e ambientalisti: ” rimane il problema delle polveri”

M5S e ambientalisti:

MANTOVA – Sul via libera alla Valutazione di Impatto Ambientale all’impianto di Progest sono poi  intervenuti in giornata anche i rappresentanti del M5S e dei movimenti ambientalisti che continuano a ribadire le loro criticità verso il progetto:

Alberto Zolezzi, deputato M5S: “Mi fa piacere apprendere che la rinuncia all’inceneritore è definitiva anche se attendo di leggere le carte.  In questo momento così cupo non ritengo utile fare polemica, però non posso sorvolare sul fatto che questo risultato non ci sarebbe stato senza il contributo dei comitati, degli esperti e dei tanti cittadini che in questi ultimi quattro anni si sono battuti anima e corpo contro l’inceneritore.
Purtroppo si parla di uno stabilimento che emetterà 25 tonnellate circa di polveri in atmosfera senza alcun filtro. È necessario che lo ammettano e che le convoglino
E inconcepibile che si porti avanti una conferenza dei servizi in piena emergenza ambientale e sanitaria, anche perchè c’è un processo in corso, con accuse penali, tra le quali figura la gestione illecita transfrontaliera di rifiuti. Ora senza attendere la fine del processo, almeno del primo grado, si accelera per l’autorizzare l’emissione di 25 tonnellate di polvere?…”

Gloria Costani, medico ambientalista, ricorrente contro la cartiera : “l’impianto della Progest sarebbe stato in funzione già da parecchi anni perché approvato di tutti gli enti nell’estate del 2016. Se il movimento ambientalista non avesse manifestato e fatto ricorso al Tar il progetto non si sarebbe fermato e avremmo raddoppio di cartiera e inceneritore; ora avremo comunque raddoppio della produzione, ci riserviamo di esaminare i documenti attentamente per dare una valutazione corretta e realistica”.
Costani ricorda che Progest ha fatto marcia indietro quando si è capito che il Tar  gli avrebbe dato parere contrario, dando ragione alle molte persone che si erano opposte ad un insediamento che avrebbe stravolto l’ambiente più di quanto non lo sia già.
Il medico per l’ambiente sottolinea che “per ora c’è la rinuncia all’inceneritore. Resta il problema enorme della emissione delle micropolveri che sono ancora più pericolose in un periodo in cui probabilmente la diffusione e la letalità del coronavirus possono essere potenziate dall’inquinamento da particolato”.

Emanuele Bellintani (eQual) – Leggere “abbiamo vinto, non ci sarà più l’inceneritore” da parte del Sindaco di Mantova fa notizia: specie per chi come me ha creduto nel movimento “No Inceneritore”, anche quando insieme a medici e attivisti per la giustizia ambientale venivamo ignorati o sminuiti. Dalla difesa di un “impianto sostenibile” al “con la nostra battaglia non ci sarà più” è un bel salto, non c’è che dire, aiutato dalla spinta di ricorsi e manifestazioni popolari. Ora serviranno certezze solide, non come gli abusi edilizi, la precarietà e gli ammassi di cartaccia che l’imprenditore ha rifilato ai mantovani.