QUISTELLO – Inaugurato a Quistello l’orto solidale: nel territorio comunale non erano presenti spazi simili aperti alla comunità e si tratta del primo esperimento in questo senso. Nei mesi scorsi si era cercato, assieme all’amministrazione, un terreno adatto di proprietà comunale, visto l’alto valore simbolico dell’opera, ma per vari motivi l’esito finale è stato negativo. C’è stato invece un pronto riscontro con la disponibilità della striscia di terreno di fianco a MG Centro Gomme di Simona Zoboli, concessa in uso gratuito (in viale della Vittoria 11), già lavorata da volontari a inizio maggio con motozappa e seminata a inizio giugno dopo il mese di pioggia.
L’idea nasce dal bisogno sociale, oltre che di produrre gratuitamente ortaggi da regalare nell’Emporio Solidale alle famiglie in difficoltà, di coinvolgere e veder impegnati in maniera costruttiva diverse categorie di soggetti che sempre più numerosi cercano in Caritas (direttamente o su invio di enti) possibili sbocchi di partecipazione attiva: persone con un certo grado di disabilità fisica e psichica, persone condannate a lavori socialmente utili, pensionati con tempo da investire, giovani degli oratori durante l’estate.
L’obiettivo più immediato è la coltivazione a km zero (l’orto dista 400 metri dal Centro d’Ascolto Caritas) di ortaggi da esporre sul banco frutta e verdura dell’Emporio Solidale “Il Tassello”, che offre a titolo gratuito beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà che si presentano spontaneamente o che sono inviate da parroci e assistenti sociali dei comuni di Quistello, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate e Quingentole, dopo tutte le verifiche del caso.
Il secondo e più complesso obiettivo è quello di offrire un’attività risocializzante a soggetti emarginati o esclusi per i più svariati motivi: come già sperimentato nei mesi scorsi attraverso la coltivazione sperimentale da settembre 2022 di tre bins pieni di terra nel cortile dietro il Centro d’Ascolto Caritas, attorno ad un fazzoletto di terriccio pieno di semi e piantine che crescono, si ritrovano ad operare in amicizia e allo stesso livello il diversamente abile e il normodotato, l’italiano e il migrante, l’anziano e il giovane, il cattolico e il musulmano, il volontario e il costretto ai lavori socialmente utili o la famiglia meno abbiente che beneficerà dei prodotti orticoli. Speriamo che l’orto solidale realizzato su un terreno “vero” e più ampio moltiplichi queste possibilità di coinvolgimento e di reale integrazione.
Il terzo obiettivo è quello di offrire anche per qualcuno e per qualche ora un’attività remunerativa tramite l’attivazione di voucher o brevi contratti a termine per soggetti che non hanno entrate sufficienti o non ne hanno affatto e per le quali tutto aiuta a sbarcare meglio il lunario.
Quella di un orto da coltivare si presenta anche come un’attività accattivante per i gruppi giovanili della parrocchia che da alcune estati cercano presso il Centro d’Ascolto occasioni concrete di servizio come l’emporio solidale da svolgere tra giugno e agosto.
A questo quarto obiettivo si affiancano anche quelli non meno importanti di: coinvolgere pensionati della zona che cercano maniere costruttive per impegnare il tempo libero guadagnatosi dopo tanti anni di lavoro, per continuare a sentirsi utili e avere un motivo per uscire di casa e frequentare altra gente; rendere soggetti attivi coloro che spesso per nostra mancanza di tempo e risorse restano passivi nella fruizione dei servizi, trasformandoli in protagonisti nella realizzazione di quello che andrà a loro vantaggio, dimostrando visibilmente di non essere mai solo un peso per la comunità ma portatori come tutti di grandi doni e risorse personali.
Il progetto è stato cofinanziato da Fondazione Comunità Mantovana Onlus. I volontari coinvolti finora sono stati circa 25, di cui 15 quelli operativi stabilmente ogni settimana per piantare, raccogliere, innaffiare, togliere l’erba, manutenere l’area e chiunque volesse aderire è ben accetto. La coltivazione è 100% naturale, biologica, senza trattamenti chimici.