REVERE (BORGO MANTOVANO) – Un litigio scaturito dopo delle molestie rivolte a una barista è alla base della sparatoria avvenuta questa mattina poco dopo alle 6.30, a Revere presso il bar del distributore IP in via Nazionale.
C’è un ferito, colpito al polpaccio e ricoverato all’ospedale di Pieve. Sul posto i carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Gonzaga. Tutto sarebbe partito a causa di due avventori del bar, romeni, visibilmente ubriachi che avrebbero molestato verbalmente la barista. I due facevano parte di un gruppo di quattro persone.
La donna sarebbe così tornata a casa per raccontare quanto accaduto al marito, il 38enne Alessandro Ronsivalle. Questi si sarebbe precipitato al bar, portando con sè una pistola di piccolo calibro nonostante non sia in possesso del porto d’armi, che avrebbe poi brandito una volta all’interno del locale puntandola contro al gruppo dei quattro avventori. Ad un certo punto è partito uno sparo con il proiettile che ha colpito al polpaccio uno dei quattro che però nulla c’entrava con i due che avevano molestato la donna.
Pare che si sia trattato di uno scambio di persona: la moglie avrebbe infatti raccontato al marito che l’uomo che l’aveva molestata con più insistenza indossava una tuta da lavoro. Peccato che indossasse una tuta simile anche un altro del gruppo estraneo alle molestie ed è questo contro cui il marito ha sparato.
Subito è scattato l’allarme, sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che hanno soccorso il ferito, un 40enne di nazionalità romena residente nella zona, e trasportato all’ospedale di Pieve di Coriano. L’uomo ha riportato fortunatamente solo una ferita lieve e le sue condizioni non desterebbero preoccupazioni. Il 40enne è tenuto comunque sotto controllo dai carabinieri. Ronsisvalle si è poi presentato in caserma denunciando quanto era accaduto e costituendosi. E’ stato arrestato: l’accusa è di lesioni aggravate anche se gli inquirenti stanno studiando attentamente la dinamica per capire se potrebbe configurarsi l’accusa di tentato omicidio. Vi è poi l’accusa legata alla pistola utilizzata sebbene non avesse il porto d’armi. Ronsisvalle, originario di Siracusa, era già stato arrestato nel 2015 con l’accusa di essere a capo di una banda di rapinatori che all’epoca aveva messo a segno almeno sette rapine in banca tra le province di Mantova, Ferrara e Rovigo, per un bottino di circa 300 mila euro.
Continuano in ogni caso le indagini dei carabinieri congiuntamente alla Procura di Mantova.