Richiami con Pfizer, Moderna e Sputnik dopo prima dose AstraZeneca: al via uno studio allo Spallanzani

Al via all’Inmi Spallanzani di Roma uno studio per valutare la possibilità di cambiare il richiamo del vaccino dopo la prima dose con AstraZeneca. Saranno 600 i volontari arruolati dall’Istituto e riceveranno tutti la prima dose con AstraZeneca: a 150 di loro sarà iniettata la seconda dose con Pfizer, a 150 con Moderna, a 150 il primo Sputnik Ad5 e ad altri 150 lo Sputnik Ad26. L’annuncio è stato dato oggi, da parte del direttore sanitario Francesco Vaia e dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
“La sperimentazione, spiega l’AdnKronos, fa parte di un accordo firmato questa mattina da Spallanzani, Regione Lazio, Istituto Gamaleya di Mosca e Fondo sovrano russo d’investimento.
“Questo accordo darà il via alle sperimentazioni – sottolinea Vaia – e ci saranno due direttrici. Una verificare se Sputnik è in grado di produrre anticorpi neutralizzanti contro le varianti che preoccupano l’Italia. Quindi ci sarà uno scambio di materiale biologico con i colleghi russi che verranno qui e lavoreranno insieme con i nostri in laboratorio. La seconda direttrice nasce perché c’è una fascia di popolazione perplessa su AstraZeneca, che ribadiamo è un vaccino sicuro e come gli altri. Faremo una sperimentazione, così come hanno fatto altri Paesi Ue, per verificare la possibilità di combinare vari vaccini. Quindi faremo uno studio ‘a 4 bracci’: inoculando o una dose del primo adenovirus di Sputnik o del secondo, o di Pfizer o Modena. Questa è una sperimentazione che offriamo al Paese è una possibile soluzione”.

 

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