Riforma della giustizia, alta a Mantova l’adesione allo sciopero

MANTOVA – Dopo dodici anni, giudici e pm sono tornati ad incrociare le braccia astenendosi dalle udienze con l’obiettivo che venga modificata, in vista dei decreti attuativi, la riforma Cartabia dell’ordinamento giudiziario e la nuova legge elettorale del Csm, due provvedimenti pesantemente crticati dall’Associazione nazionale magistrati che lo scorso 30 aprile ha approvato una mozione collettiva e unitaria che proclamava lo sciopero: solo una sessantina i contrari sui circa 1400 votanti. Allo sciopero di ieri ha aderito il 48,4%.
Più alta la percentuale di adesione alla protesta a Mantova dove quasi tutti i trenta magistrati hanno aderito alla protesta con il conseguente rinvio di una trentina di udienze (ad esclusione delle attività urgenti e indifferibili).
Nel mirino dei magistrati ci sono in particolare il sistema delle «pagelle» previsto dalla riforma e il nuovo metodo elettorale per l’elezione del Csm, che secondo i magistrati aumenterebbe il potere delle correnti.