ROMA – “Oggi si è tenuto a Roma l’ottavo incontro per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del settore metalmeccanico. Federmeccanica e Assistal hanno ribadito posizioni già esposte, senza offrire aperture utili a proseguire il confronto con FIM, FIOM e UILM” a dirlo è Monica Tonghini, Segretaria FIM CISL Asse del Po.
“Le proposte avanzate da Federmeccanica e Assistal – prosegue Tonghini – pur includendo una previsione di aumento salariale di 173,37 euro per il quadriennio 2024-2028, non affrontano i temi centrali della piattaforma sindacale e risultano peggiorative rispetto agli accordi consolidati.
In particolare, la clausola di salvaguardia è stata modificata negativamente, posticipando il recupero del differenziale inflattivo a 18 mesi. Le proposte su contrattazione aziendale, welfare e produttività appaiono discriminatorie e inadeguate, penalizzando i lavoratori con redditi inferiori o condizioni particolari. Non vi sono progressi su temi cruciali come salute e sicurezza, appalti, orari di lavoro e conciliazione vita-lavoro”.
A fronte dell’atteggiamento di chiusura di Federmeccanica e Assistal, quindi FIM, FIOM e UILM hanno dichiarato lo stato di agitazione. Dal 15 novembre è stato avviato il blocco degli straordinari e delle flessibilità, accompagnato da un pacchetto di 8 ore di sciopero da effettuarsi a livello territoriale entro il 15 gennaio 2025.
Domani, 13 dicembre è previsto uno sciopero di 4 ore alla fine di ogni turno o dell’orario di lavoro.
“Continueremo a lavorare per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando a un contratto che valorizzi il lavoro e tuteli la dignità di tutte e tutti” – conclude Tonghini.