Riso, Coldiretti: “Produttori mantovani soddisfatti per la campagna 2021”

MANTOVA – Una campagna di raccolta del riso fra luci e ombre, ma complessivamente positiva per i produttori mantovani. Lo rileva Coldiretti Mantova, che parla di un incremento dei raccolti intorno al 10% rispetto al 2020. Pesano, comunque, i rincari energetici, che hanno colpito tanto nella fase di raccolta quanto di essiccazione del riso.

Per una delle colture simbolo di una parte del territorio virgiliano, seppure con una superficie intorno ai 1.200 ettari, e per uno degli ingredienti principe della cucina mantovana della tradizione, i cambiamenti climatici e i fenomeni di riscaldamento globale, con le temperature che in qualche caso hanno impattato negativamente sullo sviluppo della pianta e sulla quantità. La primavera con temperature in parte sotto la media hanno invece allungato la fase di raccolta, rimandando l’inizio delle operazioni anche di due settimane.

Andrea Casarotti, produttore di Vialone Nano e Carnaroli a Canedole di Roverbella, è soddisfatto e parla di “un raccolto che ha superato abbondantemente i 60 quintali per ettaro, con una crescita del 25% rispetto al 2020, che fu per me disastroso”.

Rispetto ai vicini produttori veronesi, i risultati nel Mantovano sono stati mediamente più soddisfacenti.

Francesco Parise, agricoltore di Porto Mantovano, ha trebbiato finora solamente la varietà Carnaroli. “Ho seminato più tardi, perché per pulire il terreno ho fatto una falsa semina, così da eliminare il riso crodo, che è un infestante – racconta -. Le rese, anche se non ho ancora calcoli definitivi, sono superiori rispetto all’anno scorso e anche la vendita diretta in azienda sta ripartendo”.

Pesano gli aumenti dei cosiddetti “energetici”, che potrebbero ripercuotersi sulla redditività delle imprese del settore.

Non sorride, invece, Nicola Valli, produttore di San Giorgio di Mantova. “Abbiamo seminato riso biologico – racconta -. Il prodotto è molto sano, ma ha sofferto in termini di sviluppo per le elevate temperature che hanno caratterizzato luglio e agosto. Ritengo di aver avuto una contrazione del 20% sui numeri dello scorso anno, anche se per valutare l’impatto effettivo dovremo aspettare la pilatura”.

Resta aperta la questione dei cambiamenti climatici, che impongono, per Coldiretti Mantova, soluzioni innovative e una ricerca adeguata per contrastare il fenomeno e garantire sostenibilità alla coltura.