Ristoranti dal futuro sempre più incerto: il comitato mantovano aderisce al “Black carpet” di domani a Cremona

Un momento della protesta a Roma dello scorso 23 dicembre

MANTOVA – Il 23 dicembre, ultimo giorno di zona gialla con possibilità di spostamenti i ristoratori erano scesi in piazza a Roma per “presentare il conto al governo della loro situazione tragica”. Alla manifestazione prese parte anche una rappresentanza del comitato spontaneo di ristoratori che si sta costituendo a Mantova in sinergia con quello dei colleghi cremonesi. Quest’ultimi domani pomeriggio torneranno di nuovo a protestare, questa volta proprio a Cremona davanti alla sede della Prefettura. Una manifestazione pacifica chiamata “Il Black Carpet della Ristorazione”, per dare un’idea precisa dello stato d’animo che i ristoratori stanno vivendo. Davanti alla sede dell’Ente verrà steso un tappeto nero, su cui verranno adagiati i piatti e le stoviglie degli esercizi aderenti.
I colleghi mantovani non potranno partecipare personalmente alla protesta in quanto domani, essendo tutta Italia zona arancione, non è permesso uscire dai propri comuni se non per motivi essenziali. Da Mantova però aderiranno e appoggeranno l’iniziativa che vuole portare di nuovo l’attenzione sulla situazione drammatica della ristorazione messa in ginocchio dal secondo lockdown dopo che era già stata duramente provata dal primo della scorsa primavera, ed aveva fatto anche molti sforzi anche economici per poter riaprire i propri locali in sicurezza. Il tutto senza che nel frattempo siano arrivati gli indennizzi tanto pubblicizzati dal governo.
Nel 2020 i ristoranti sono stati chiusi più di cento giorni e, per i restanti, dopo lo scoppio della pandemia, sono stati costretti a lavorare con limitazioni di posti e orari e sempre nella più completa incertezza di quello che sarebbe potuto accadere di li a pochi giorni. Proprio come successo lo scorso dicembre con la riapertura per soli pochi giorni dopo il ritorno della Lombardia in zona gialla, e come sta accadendo anche ora: a tutt’oggi non è infatti ancora noto se, come e quando i ristoratori potranno riaprire, a seconda che il 7 gennaio la Lombardia ritorni in zona gialla o meno. 
Nei prossimi giorni i comitati spontanei di Mantova e di Cremona si trasformeranno in un’unica associazione con l’obiettivo di continuare a far sentire la voce dei ristoratori anche attraverso la partecipazione ai tavoli di confronto con le istituzioni per portare avanti le istanze di lavoratori che attualmente non si sentono adeguatamente tutelati dalle organizzazioni di categoria del commercio.