Vedendo l’sms di Regione Lombardia erano probabilmente convinti di ricevere il messaggio con l’indicazione della data e dell’orario in cui sarebbe stato loro somministrato il vaccino ancti-Covid.
E invece molti degli anziani lombardi ultraottantenni e che negli scorsi giorni si sono prenotati (tramite portale, medici di base o farmacisti) per poter finalmente essere immunizzati, si sono visti recapitare ieri un sms molto diverso: “Cara cittadina/ caro cittadino – si legge nell’sms – siamo consapevoli che il tuo appuntamento per la vaccinazione anti-Covid, a causa delle consegne ridotte, sta subendo dei ritardi. Faremo il possibile per assicurarti quanto prima la convocazione, intanto scusaci per l’inconveniente, sappi che la tua salute è la nostra priorità”.
A segnalare, tra i tanti, l’invio del messaggio da parte della Regione è stato il consigliere regionale del Partito democratico Matteo Piloni: “I ritardi continuano. E i cittadini over 80, invece di ricevere il messaggio con la data della vaccinazione, ricevono questo” – ha scritto il consigliere dem, che ha poi ricordato quanto aveva affermato alcuni giorni fa la vice presidente e assessore al welfare della Lombardia, Letizia Moratti: “Tanto non c’è fretta!”.
Al contrario di fretta ce ne sarebbe visto l’impennata dei casi che si sta registrando in tutta la Lombardia tanto che la regione da domani sarà di nuovo in zona arancione. E gli anziani, come si sa, sono la parte di popolazione dalle conseguenze più a rischio nel caso di contagio da Covid.
Il consulente della Regione per la campagna vaccinale Guido Bertolaso aveva indicato nel 29 marzo il termine delle prime dosi delle vaccinazioni degli over 80. Ieri su 537mila anziani che si sono prenotati, solo 49.407 sono stati vaccinati. Difficile, con questa velocità, rispettare la tabella di marcia indicata.
Intanto sempre Bertolaso, ha proposto che, una volta terminate le vaccinazioni dei più anziani, di partire con quelle dei lavoratori. “Dopo gli over 80 – ha detto il consulente – sotto con chi lavora, chi sta in fabbrica, chi si muove, chi non ha potuto lavorare in questi mesi come bar e ristoranti”.
La Regione ha inserito intanto anche il personale universitario nelle prossime categorie da vaccinare come chiedevano i rappresentanti degli studenti in un documento intitolato “#Futuroaperto” e in risposta all’appello del Coordinamento dei Rettori delle Università lombarde (Crul).
Martedì è invece in programma un incontro tra Regione e sindacati per un aggiornamento sul piano vaccinale per le scuole.