SAN BENEDETTO PO – Un cuscino di rose bianche e la sciarpa del Mantova, passione che condivideva col papà Cristian, sul feretro. Sul sagrato uno striscione per lei, i fumogeni degli ultras e tanti palloncini che, all’uscita del corteo funebre dalla basilica, si sono librati in cielo: un lungo applauso ha accompagnato l’ultimo saluto a Giorgia Coraini, la 15enne morta investita da un’auto martedì scorso, dopo essere scesa dal bus che la riportava a casa da scuola.
Una tragedia che ha scosso l’intera comunità di San Benedetto, un paese ancora sgomento e in lacrime per questa giovane vita spezzata. Oltre un migliaio le persone presenti alle esequie, officiate da don Stefano Guerreschi e don Albino Menegozzo. Nella basilica, stracolma di gente (ma tanti altri si sono raccolti nel sagrato), non sono mancate nemmeno le rappresentanze della Protezione Civile e delle forze dell’ordine, oltre a sindaci e amministratori. Tra gli altri, assieme al primo cittadino di San Benedetto, Roberto Lasagna, che ha dichiarato il lutto cittadino nella giornata di oggi, c’erano anche Gloriana Dall’Oglio, sindaco di Quistello e Angela Zibordi sindaco di San Giovanni del Dosso.
Tanti i bambini, che portavano con sé una rosa bianca, così come i compagni di scuola di Giorgia, che hanno assistito alla mesta cerimonia ai bordi dell’altare.
L’OMELIA DI DON STEFANO: “UN DOLORE CHE HA SCOSSO L’INTERA COMUNITÀ”
Durante l’omelia, don Stefano ha rivolto tre distinti pensieri: il primo ai ragazzi. “Chiedete a Giorgia che vi aiuti ad essere forti, perché riusciate a rendere il tesoro della vostra vita sempre più prezioso. La vita che avete in dono porta cose molto belle e dovete renderle concrete”. “Qualcuno mi ha detto – ha proseguito il parroco – di trovarsi per la prima volta davanti alla morte in modo così spietato. Il dolore vi aiuti a portare avanti la vita. A dare una mano a chi ha bisogno, a studiare con impegno per portare avanti i vostri obiettivi”.
Poi don Stefano si è rivolto ai genitori di Giorgia, Cristian e Benedetta: “Il vostro dolore è inconsolabile. In questi giorni ho visto papà e mamme piangere come se Giorgia fosse loro figlia: spero riusciate a sentire abbraccio di tutti, perché sono certo che tutti vorrebbero prendere un pezzo del vostro dolore per consumarlo dentro di sé e aiutarvi in questo momento. Oggi Giorgia è figlia di tutti”. Poi il parroco si è rivolto a mamma Benedetta: “Ho riascoltato i messaggi vocali delle attività all’oratorio, nei quali ho potuto riapprezzare la tua dolcezza. Io prego che non tu perda mai questa dolcezza: hai detto che d’ora in poi sarai la mamma anche di tante altre bambine, insieme a Cristian riuscirete a sollevare molte persone”.
Infine il parroco si è rivolto alla comunità sambenedettina, facendo un appello: “Anche quando siamo turbati, come oggi, cerchiamo sempre di vedere la piccola luce della speranza; crediamo, anche quando vacilliamo, che il signore ci dia la vita nuova. Sono rimasto molto colpito dal fatto che, martedì, quando le notizie erano ancora incerte, una sessantina di ragazzi si siano raccolti spontaneamente in preghiera in chiesa per affidare la loro speranza a Dio”.
IL MESSAGGIO DEL VESCOVO: “GIORGIA HA LASCIATO ORME INDELEBILI IN TUTTI VOI. I VOSTRI CUORI SIANO RISOLLEVATI NELLA SPERANZA”
Poi è stata letta una lettera del Vescovo Marco Busca, indirizzata ai familiari di Giorgia: “Il turbine del dolore ha devastato il cuore dei suoi cari e ha colpito l’intera comunità di San Benedetto – ha scritto Busca nel suo messaggio -, avete scelto di far riposare la salma di Giorgia nella cappella di San Simeone, lui era un pellegrino e a lungo ha viaggiato in cerca di vita autentica. Giorgia ha camminato pochi anni di vita e lascia le sue orme indelebili in tutti voi, che avete gioito della sua voce, del suo sorriso, dei suoi sogni, dei suoi affetti. Non vogliamo darla vinta alla morte, il suo turbine ci ha strappato Giorgia e noi l’affidiamo alla brezza leggera e potente dello Spirito Santo. Prego lo spirito di consolazione per tutti voi, che oggi con le vostre preghiere l’affidate a Dio. Giorgia non avrebbe mai voluto essere causa di un dolore inconsolabile di voi che l’amate. Saperla in Dio e ritrovarla nella preghiera, vi aiuti a ritrovare la pace nei vostri cuori perché non siano schiacciati dal dolore, ma risollevati nella speranza”.
IL SINDACO LASAGNA: “NEL DOLORE ABBIAMO SAPUTO ESSERE UNITI, NELL’ABBRACCIO AI FAMILIARI. RESTIAMO COMUNITA’ ANCHE IN FUTURO, NEL RICORDO DI GIORGIA”
“Come comunità di San Benedetto Po sentiamo il bisogno di abbracciare la famiglia di Giorgia – ha detto il sindaco Roberto Lasagna -. Perché sentano il conforto, il calore, il sostegno e l’affetto di tutti noi. Siamo tutti turbati da questa perdita inaccettabile: la comunità è stata colpita al cuore, perché le è stato strappato tragicamente uno dei suoi giovani. Giorgia gioiosa, intraprendente, responsabile: una ragazza d’oro, che stava progettando e costruendo il proprio futuro. Stiamo vivendo un momento drammatico, ma Giorgia ci ha stretto tutti attorno a sé. In questi giorni San Benedetto ha saputo essere unita: nel dolore e nello sgomento abbiamo saputo farci più vicini, più concittadini, più comunità. Proseguiamo su questa strada, continuiamo a mostrarci così uniti anche nei giorni a venire, e facciamolo nel ricordo di Giorgia”. “A voi giovani – ha proseguito il sindaco – chiedo di riflettere sulla precarietà dell’esistenza. Il vuoto che Giorgia ci ha lasciato sia uno stimolo a cogliere ogni attimo della vostra vita per viverla intensamente e non sprecarla. Giorgia resterà sempre nella nostra memoria, con il suo sguardo intenso e il sorriso sereno e pieno di vita. Continuerà a vivere in tutti i nostri cuori e da lassù veglierà su di noi e su tutti i nostri giovani. Nulla potrà colmare questo vuoto: oggi appare tutto inspiegabile. Ma tutti noi preghiamo affinché la famiglia possa trovare la forza di superare questo dolore, nella certezza che Giorgia adesso riposa in pace. Buon viaggio”.