Rossi: “impiegare gli ausiliari del traffico in cig per controllare aree critiche”. Rebecchi: “impensabile, per la sicurezza ci sono dei professionisti”

MANTOVA – E’ un lungo comunicato stampa quello scritto dal consigliere comunale di Mantova Ideale Stefano Rossi nel quale punta il dito contro Aster, la società in house del Comune capoluogo che si occupa di sosta, edilizia popolare e informatizzazione.
Aster, alla luce della riduzione delle entrate dei parcheggi per via del lockdown e dei periodi comunque con una circolazione molto limitata per l’emergenza sanitaria, ha dovuto ricorrere alla cassa integrazione.
Ma Rossi si chiede perchè visto che “il lavoro non manca”. 
Il consigliere spiega che la metà degli otto ausiliari che solitamente escono sono stati messi in cassa integrazione e lo stesso dicasi per il personale in ufficio che è stato ridotto solo a due operanti. “un numero insufficiente a sopperire all’enorme mole di lavoro che si accumula”.
Rossi sottolinea che gli stessi ausiliari “potrebbero essere impiegati in ufficio” o in altre mansioni e, a tal proposito, suggerisce che il sindaco faccia un’ordinanza, di concerto con Prefetto e Questore, per attribuire “loro il potere di effettuare controlli in aree critiche, come per esempio Piazza Cavallotti o Piazza Ottantesimo Fanteria”.
E’ l’assessore alla sicurezza Iacopo Rebecchi a tal proposito a rispondere: “E’ impensabile utilizzare per la sicurezza urbana degli ausiliari del traffico, per quanto siano tutte persone diligenti e preparate per i compiti di Aster”.
“Per la sicurezza ci sono dei professionisti che hanno fatto un concorso e dei corsi specifici ed hanno abilitazioni riconosciute dalla legge. No a proposte improvvisate e poco serie”.
Sul punto del perché della cassa integrazione se il lavoro non manca è invece il presidente di Aster Michele Chiodarelli a liquidare velocemente la questione. “Questo è un tema economico, la cassa integrazione ci ha permesso di mantenere i posti di lavoro a fronte di un milione di euro di entrate in meno. Non siamo mica la Fiat o altra industria manifatturiera che ricorrono alla cassa di fronte a cali della domanda”.