MANTOVA – La zona arancione ha scoraggiato gli acquisti nella coda del primo weekend lungo di saldi. Sono andate molto meglio le vendite invece giovedì e venerdì, con la zona gialla. E’ questa la prima analisi dei commercianti di abbigliamento di Mantova.
TURRA (BP FACTORY): “SCUOLE CHIUSE E SMARTWORKING FANNO RIMANDARE GLI ACQUISTI DEI CAPI D’ABBIGLIAMENTO”
“Nei due giorni di zona gialla – spiega Natascia Turra del Bp Factory – le vendite in presenza hanno avuto un buonissimo riscontro, pur considerando il calo fisiologico causato dalle restrizioni. Con la zona arancione il rallentamento è stato notevole, con un calo ulteriore del 30% delle presenze. D’altronde con un certo tipo di restrizioni, nonostante i negozi siano aperti, molti scelgono di restare a casa. Altri fattori che hanno rallentato le vendite possono essere rappresentati dall’incertezza riguardo un inasprimento delle misure, annunciato dal governo. Non ci sarà il rientro immediato dei giovani a scuola, né di molte persone in ufficio, visto il prolungamento dello smartworking. Dunque l’acquisto del capo d’abbigliamento in saldo viene rinviato. Ci stiamo difendendo grazie alle piattaforme online e alle vendite a domicilio tramite whatsapp. Si torna un po’ all’antico: anche una volta i clienti abituali si servivano porta a porta. Nei giorni con le restrizioni più dure, le vendite online arrivano a toccare il 70%, quando c’è la zona gialla, invece, la proporzione si inverte”.
ANNICK MOLLARD: “LA ZONA ARANCIONE HA CONVINTO MOLTI CLIENTI A STARE A CASA”
Un’altra storica commerciante mantovana, Annick Mollard, osserva: “In zona gialla si è visto del movimento e giovedì e venerdì sono state due giornate produttive, pur nel contesto della pandemia che ha visto ridursi di molto il giro d’affari in senso assoluto. Sabato e domenica, invece, la città è stata quasi deserta. C’era poca gente a vedere le nostre vetrine. Le restrizioni della zona arancione hanno scoraggiato quasi tutti: viene quasi il dubbio che molti non sapessero dell’apertura dei negozi. Purtroppo la recrudescenza del virus ha comportato questo e capisco che molti non abbiano voluto rischiare di uscire di casa. Speriamo di rimanere quantomeno in zona arancione e non diventare “rossi””. Altissimo il divario con i dati dello scorso anno: “Basti pensare – conclude Mollard – che i primi quattro giorni di saldi invernali 2021 non hanno coperto un solo giorno di quelli del 2020. A spanne direi un calo attorno al 70%”.