Ucraina, da Istanbul spiragli di pace. “Intesa in negoziati su alcuni punti”

“Sono stati raggiunti un consenso e un’intesa comune su alcune questioni”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, commentando l’esito dei negoziati tra Russia e Ucraina a Istanbul per porre fine alla guerra. “Come abbiamo sempre sottolineato, le questioni più importanti sono il cessate il fuoco ed aprire la strada a una pace duratura”, ha aggiunto.

La Russia dice di aver ricevuto proposte scritte da Kiev che garantirebbero la sua neutralità e denuclearizzazione. Mentre gli ucraini spiegano che non entreranno nella Nato ma in Europa si. Lo status di Crimea e Donbass sarà oggetto di trattative ad hoc, dice il capo negoziatore ucraino Podolyak. Kiev propone trattative separate sulla Crimea e il porto di Sebastopoli “che dovranno concludersi entro 15 anni”.

Erdogan

I colloqui, nel 34esimo giorni di conflitto, sono andati in scena nel Palazzo Dolmabache. L’incontro è stato preceduto da un intervento del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan: ciascuna delle delegazioni ha incontrato la parte turca prima dell’inizio dei colloqui.
“I progressi nei colloqui di pace tra le delegazioni ucraina e russa in Turchia potrebbero aprire la strada a un incontro a livello di leader”, ha dichiarato Erdogan, prima dell’inizio dei colloqui. “Su tutte le piattaforme internazionali abbiamo mostrato un approccio equo che difende i diritti e le sensibilità di entrambe le parti”, ha aggiunto.
Le “preoccupazioni” di Russia e Ucraina sono “legittime”, ha quindi dichiarato il presidente turco per il quale il proseguimento delle ostilità tra Russia e Ucraina “non è nell’interesse di nessuno”.
Nel suo breve discorso, riporta l’agenzia Anadolu, Erdogan ha insistito sulla necessità di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco, base per una pace duratura. Il leader turco ha evidenziato in particolare la posizione del suo Paese, che mantiene buoni rapporti con i due belligeranti. “Gli scontri ci rammaricano profondamente”, ha sostenuto, ricordando che Ucraina e Russia sono due paesi “amici”.
“Crediamo che non ci siano perdenti in una pace giusta”, ha detto ancora, citato dall’agenzia Anadolu. “Ci auguriamo che gli incontri siano utili sia per i Paesi che per la regione poiché la Turchia è profondamente preoccupata per il conflitto”, ha aggiunto Erdogan, che ha quindi definito “amici preziosi” i leader di Ucraina e Russia, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin.
”E’ nell’interesse di tutti arrivare a un cessate il fuoco e alla pace il prima possibile. Crediamo che siamo entrati in un periodo nel quale sia necessario ottenere risultati concreti dai negoziati”, ha scritto poi su Twitter Erdogan aggiungendo: ”E’ possibile arrivare a una soluzione che elimina le preoccupazioni legittime delle due parti e che sia accettata come credibile dalla comunità internazionale”, ha detto Erdogan.
”Un conflitto prolungato non è nell’interesse di nessuno”, mentre ”con una pace giusta non ci saranno perdenti”, ha aggiunto in un altro tweet. ”Come Turchia, non abbiamo mai evitato di impegnarci per la pace e la stabilità della nostra regione e altrove”, ha dichiarato, spiegando che Ankara ”continuerà a fornire le condizioni necessarie a favorire” un accordo tra Kiev e Mosca.

Anche Roman Abramovich ha assistito al discorso del presidente turco. Nelle immagini si vede Abramovich che non è seduto al tavolo principale delle delegazioni russa e ucraina, ma di lato accanto a Ibrahim Kalin, un portavoce del presidente Erdogan, e indossa cuffie per la traduzione. La presenza di Abramovich – sottolinea la Bbc e viene riportato dall’Ansa- suggerisce che è ancora coinvolto a qualche livello nei tentativi di mediazione.

“Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie” era stato l’avvertimento arrivato dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, secondo quanto riporta l’emittente britannica Sky News, all’indomani della notizia del presunto avvenuto avvelenamento proprio di Abramovich e di due negoziatori ucraini.