MANTOVA – Quasi una settimana dopo l’inizio dei saldi è possibile fare un primo provvisorio bilancio sull’andamento delle vendite di fine stagione “I primi giorni sono quelli cruciali e maggiormente indicativi – dice Stefano Gola, presidente della sezione cittadina di Confcommercio – possiamo dire che il trend è positivo e le vendite sono in linea con quelle dello scorso anno”. “Le vendite di fine stagione rappresentano un momento molto importante per gli operatori del fashion retail, le maggiori entrate permettono infatti di affrontare con maggior serenità le prossime scadenze – aggiunge Gola – Comprare nei negozi di prossimità, quelli che animano i nostri centri urbani, è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale ed esperienziale”. Periodicamente torna in agenda la proposta di superare l’attuale sistema di saldi, per lasciare spazio ad una liberalizzazione o ad una revisione totale della regolamentazione. “In Federmoda, l’associazione che raggruppa tante categorie tra cui abbigliamento, scarpe, accessori, c’è una divisione netta sull’argomento. Una metà è per la liberalizzazione totale dei saldi – dice Gola -, l’altra metà vorrebbe tornare ad una regolamentazione più rigida, come avveniva in passato, quando i saldi invernali partivano a metà febbraio e quelli estivi dopo Ferragosto. Altra questione è quella delle sanzioni a chi infrange le regole. Entrambe le soluzioni presentano delle criticità, anche se a livello personale posso dire che a mio avviso una liberalizzazione totale dei saldi renderebbe poco sostenibile il sistema. La divisione netta di opinione, all’interno delle categorie dei commercianti, però per ora fa rimanere la questione in una sorta di “limbo”. Indubbiamente si tratta di un argomento che prima o poi andrà affrontato”.
I dati: due su tre acquisteranno. Abbigliamento e calzature sempre i più gettonati
Secondo un’indagine sugli acquisti degli italiani in occasione della stagione dei saldi invernali 2019 realizzata da Confcommercio con Format Research, rimane stabile la percentuale di chi farà acquisti durante il periodo dei saldi (61,8%, due su tre) e sono soprattutto le donne, tra i 35 e i 44 anni a rappresentare l’identikit del consumatore-tipo che approfitterà degli sconti per rinnovare il proprio guardaroba; tra i prodotti più gettonati, capi di abbigliamento (95,9%), calzature (82%), accessori (37%) e biancheria intima (30%); i negozi di fiducia o abituali si confermano il canale di acquisto preferito (56,1%), ma continua a crescere il web a cui ricorre il 21,3% dei consumatori (+2,4% rispetto al 2019), percentuale che sale al 44% per gli acquisti dei prodotti di moda; un successo, quello del web; in ogni caso, che si tratti di acquisti nei negozi fisici o su Internet, sono sempre più numerosi i consumatori che giudicano positivamente qualità e varietà dei prodotti e che si sentono tutelati quando acquistano in saldo; dal lato dell’offerta, solo un’impresa su quattro si aspetta un maggiore afflusso di clientela nel proprio punto vendita durante i saldi e risultano in leggero aumento le offerte di sconti tra il 30 e il 40% ed oltre il 50%. I interesseranno 15,6 milioni di famiglie (su un totale di 26 milioni di famiglie italiane quindi oltre il 50%), muoveranno in totale 5,1 miliardi di euro con una spesa media a famiglia di 324 euro, circa 140 euro a persona.