MANTOVA – “La situazione di crisi della Corneliani era già nota da mesi e ulteriormente appesantita dall’atteggiamento dei sindacati a partire dalla Cgil“. A parlare è il leader della Lega Matteo Salvini che torna sui concetti espressi due giorni fa dal deputato della Lega Andrea Dara e mette sul banco degli imputati per l’attuale situazione di crisi dell’azienda tessile proprio la Camera del Lavoro e i suoi rappresentanti sindacali.
“La Lega è al fianco di impresa e lavoratori, il governo e Landini da che parte stanno?” – prosegue Salvini.
Arriva immediata la replica del segretario generale della Filctem Cgil di Mantova Michele Orezzi che dichiara: ” il Sindacato in Corneliani era martedì a fare assemblea all’aperto sotto al temporale; era ieri e oggi ad ustionarsi sotto al sole ai presidi davanti ai cancelli. Era al fianco degli operai che difendevano il proprio posto di lavoro al primo sciopero di novembre nella prima mattina sotto lo zero; era con i lavoratori davanti alla fabbrica durante le mobilitazione di febbraio a sostegno della trattativa per gli scivoli pensionistici; era a fermare la produzione nei giorni di massima epidemia del COVID19, quando nessuno tra chi lavorava aveva protezioni ma secondo i poteri forti che piacciono tanto a Salvini si doveva continuare – lo stesso – a lavorare”.
“L’unica altra volta in cui Salvini ha parlato della Corneliani – prosegue Orezzi – fu quando la definì una fabbrica mantovana di impermeabili: peccato che gli impermeabili in Corneliani non si fanno più da 55 anni. Dara ieri urlava sui giornali locali che, nei fatti, i sindacati avrebbero dovuto sostenere i 130 licenziamenti che l’azienda voleva fare nel novembre scorso aprendo un tavolo di crisi: Dara, quello che in autunno ci telefonava la mattina mettendosi a disposizione e alla sera faceva interrogazioni parlamentari contro la linea scelta dai lavoratori Corneliani in assemblea”.
“Noi, e gli altri sindacati che con la CGIL lavorano in Corneliani, abbiamo la sola colpa di difendere e organizzare i lavoratori: ieri, oggi e lo faremo finchè in azienda ci sarà produzione da difendere e rilanciare. Siamo dispiaciuti che Salvini e i suoi anche questa volta non dicano mezza parola sugli azionisti che dalla Corneliani sono scappati – conclude il segretario Filctem Cgil -lasciando i lavoratori appesi ad un filo: perchè loro, come scrivono, sono a prescindere con “l’azienda”. Questa è tutta la distanza tra chi vive nel mondo reale, in mezzo ai problemi veri delle persone, e chi solo attraverso gli slogan delle proprie dirette facebook”.