MANTOVA – Uno dei simboli più amati di Mantova sta per tornare a splendere nel suo cielo: il campanile della basilica di Sant’Andrea, imponente sentinella della città da oltre sei secoli con i suoi 63metri di altezza, si prepara a mostrarsi nuovamente in tutta la sua bellezza. Da tempo avvolta da impalcature per un lungo e complesso intervento di recupero, la torre tardo gotica sta finalmente uscendo dall’abbraccio dei ponteggi.
A notarlo per primi sono stati i cittadini più attenti: da qualche giorno, infatti, la cuspide del campanile è stata scoperta. Un segnale chiaro che i lavori stanno volgendo al termine. Entro l’inizio dell’estate, il profilo inconfondibile della torre, che fa parte del nucleo benedettino preesistente alla basilica albertiana, tornerà ad essere visibile in tutto il suo splendore.
A spiegare nel dettaglio l’intervento è il rettore della basilica di San’Andrea don Stefano Savoia. “Attualmente sono in corso due cantieri sul campanile, per un valore complessivo di circa un milione di euro – racconta – Il primo, finanziato con fondi del Pnrr per un totale di 620 mila euro, è dedicato al consolidamento strutturale e al miglioramento sismico. Manca solo l’inserimento dei telai metallici per completarlo. Il secondo progetto, invece, è sostenuto dai fondi dell’8×1000 della Cei e riguarda il restauro degli elementi architettonici”.
Ma il recupero non si fermerà qui. Con la conclusione dei lavori sulla torre, sarà il turno delle campane. Particolare attenzione verrà rivolta alla campana dedicata a Sant’Andrea che da tempo è silenziosa. Insieme a lei, altre quattro campane ottocentesche – La2, Do#3, Mi3, Fa#3, La3 – compongono il concerto, ognuna con un nome legato a un Santo.
Tra tutte, la più imponente è la “Longina”, che con i suoi 2555 chilogrammi domina il campanile. Subito dopo viene proprio la “Sant’Andrea”, per la quale si renderà necessario un intervento complesso. “Per poterla rimuovere e restaurare – spiega ancora don Stefano – sarà necessario smontare temporaneamente una delle bifore”.
Un’operazione delicata, certo, ma dal grande valore simbolico e storico per la quale la Diocesi sta già pensando anche alla copertura economica: quando anche la ‘Sant’Andrea’ tornerà nel concerto campanario, il campanile potrà finalmente riacquistare la sua piena voce e restituire alla città l’armonia sonora che da secoli accompagna la vita di Mantova.