SUZZARA – Erano in 400 i metalmeccanici questa mattina che hanno sfilato a Suzzara in occasione dello sciopero di quattro ore indetto unitariamente da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nel nord e centro Italia.
Il corteo è partito davanti agli uffici dell’Iveco in viale e Zonta e si è snodato fino in piazza Garibaldi dove sono intervenuti i leader provinciali delle tre organizzazioni di categoria. Presente alla manifestazione anche il segretario di Fiom Cgil Lombardia Antonio Castagnoli che ha rimarcato la necessità che “il Paese torni ad avere uana politica industriale anche legata alla transizione ecologica. Non affrontare questi temi significa andare incontro ad un problema occupazionale. Già oggi al Ministero giacciono 70 vertenze che coinvolgono circa 50 mila lavoratori. Questo governo non può continuare a non aprire dei tavoli di confronto con le parti sociali”. E proprio transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica, temi che richiedono importanti scelte da parte del governo sono stati al centro delle rivendicazioni dei metalmeccanici.
Nei diversi interventi è stata ricordata “l’importanza del settore per il Basso mantovano, ma è stato anche detto come “servano investimenti pubblici e privati per rilanciarlo così come serva condividere come spendere i soldi del Pnrr che possono rappresentare un’importante occasione di rilancio”.
Buona l’adesione allo sciopero quantificata mediamente sull’80% con punte del 90% in aziende quali Bondioli, Marcegaglia e Cem di Quistello. Percentuali che fanno dire al segretario provinciale della Fiom Marco Massari: “siamo soddisfatti dell’adesione e anche di come è andata la manifestazione a Suzzara. Questo ci fa capire come la strada intrapresa sia quella giusta per portare avanti le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori e far si che possano avere finalmente le risposte che attendono da tempo”.