Scuola: appello presidi a governo, ‘almeno 2 settimane di Dad, situazione ingestibile’

Nelle scuole mantovane quasi 3mila studenti positivi o in quarantena

Un appello urgente al Governo per la ripresa delle lezioni a distanza almeno per due settimane, rispetto alla riapertura delle scuole prevista per il 10 gennaio, firmato da centinaia di dirigenti scolastici, vista la ”situazione ingestibile” per l’aumento dei contagi tra i giovani per la variante omicron e ”l’escalation di assenze” tra il personale della scuola.

”Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto. Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa”, si legge nella lettera appello.

”A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze – scrivono i dirigenti scolastici – Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale Ata. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza”.

“Sulla stessa linea la segretaria generale della Cisl Scuola Lena Gissi che dichiara: “Dopo la decisione del Consiglio dei Ministri, sono scattate tutte le azioni che dovrebbero garantire un rientro in presenza ma è solo una narrazione virtuale, spiacevole e incoerente. In migliaia di istituzioni scolastiche ci sono elevati rischi di ripresa a singhiozzo, di attività didattiche per poche ore o solo per qualche classe”.
”Scegliere di aprire le scuole per un’azione che rischia di rimanere sulla carta senza riflettere sugli effetti collaterali e sugli interventi inadeguati di cui nel frattempo nessuno si è preoccupato, ha deluso i tanti che si aspettavano decisioni di buon senso più che di estetica istituzionale. I dirigenti attiveranno comunque la Dad per necessità, così come è previsto nel protocollo per la sicurezza al fine di eliminare occasioni di contagio; è ancora una volta un modo per aggirare le responsabilità a livello di Governo, scaricando le decisioni su chi vive i problemi e deve risolverli. Restiamo in attesa di una convocazione urgente del ministero ; non vorremmo leggere sull’ennesima circolare come si interpretano le norme” conclude Gissi.

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