Secondo la Cisl nel luglio 2020, l’occupazione nel mantovano scende a -20,1% rispetto al 2019

MANTOVA – Il mese di luglio del 2020, rispetto allo stesso mese del 2019, sconta una ulteriore emorragia di posti di lavoro nel territorio mantovano, facendo segnare un -20,1% nel rapporto fra assunzioni e cessazioni, che in termini occupazionali corrisponde a una perdita di -93 occupati sul dato di riferimento precedente. Questo quanto riassumono i dati segnalati dalla Cisl di Mantova

Questo andamento negativo, conseguenza dell’inevitabile lockdown, è inquadrato nelle sue specificità dai dati ricavati da Cisl Lombardia dal sistema regionale Sistal: nel mese di luglio, le assunzioni sono passate dalle 4891 del 2019 alle 4.421 del 2020 con un calo di -9,6%, mentre le proroghe si sono abbassate del -1,8% e sono attestate a 1.678 rispetto alle 1.708 del 2019. Le trasformazioni sono passate da 594 del 2019 a 514 nel 2020 con un calo del -13,5%. Infine, le cessazioni sono diminuite del -8,5% attestandosi a 4.052 rispetto alle 4.429 del 2019.

I settori che hanno riscontrato una contrazione nelle assunzioni sono: industria e commercio.

Il settore dell’industria ha registrato una ulteriore riduzione degli avviamenti, i quali sono calati del -14,6%, passando dai 1.092 del 2019 ai 933 del 2020; le cessazioni sono diminuite del -11,9% e sono passate dai 1.191 del 2019 ai 1.049 del 2020. Complessivamente l’industria ha segnato un passivo del –17,2% nel saldo assunzioni/cessazioni con una perdita effettiva di -116 occupati.

Anche i servizi ed il commercio hanno riscontrato una sensibile diminuzione delle assunzioni, che sono passate dai 2.810 del 2019 ai 2.362 del 2020 con un calo del -15,9%; le cessazioni sono passate dai 2.352 del 2019 ai 2.134 del 2020, facendo segnare un calo del -9,3%. Il tutto si traduce in un notevole riduzione degli assunti nel settore, nei termini di -50,2% e di uno scarto -230 occupati fra i due periodi.

Il settore delle costruzioni ha visto invece una crescita delle assunzioni del 23,4%, passando dalle 291 del 2019 alle 359 del 2020. Le cessazioni si sono attestate nel 2020 a 249 rispetto ai 276 del 2019, con un calo del -9,8%. Nel complesso il rapporto fra assunzioni e cessazioni è incrementato del 633,3% portando gli occupati del 2020 a +95 rispetto al 2019.

Infine, il settore dell’agricoltura ha riscontato una crescita delle assunzioni pari a +9,9% passando da 698 del 2019 a 767 del 2020; le cessazioni sono passate da 610 alle 620 del 2020, con una percentuale di aumento del 1,6%. Il rapporto fra avviamenti e cessazioni è cresciuto del 67%.

Passando ad analizzare le tipologie contrattuali, emerge quanto segue: l’apprendistato segna un calo delle assunzioni pari a -11,8%% passando da 187 nel 2019 a 165 nel 2020, mentre le cessazioni sono aumentate del 10,2% passando da 118 nel 2019 alle 130 del 2020. Il saldo fra assunzioni e cessazioni raffrontato fra il 2019 e il 2020 presenta una diminuzione del -49,3%.

Le assunzioni con contratti a tempo indeterminato sono calate del -21,6% passando dalle 994 assunzioni del 2019 alle 779 del 2020. Le cessazioni sono passate dalle 1.076 del 2019 a 899 nel 2020 con una flessione del -16,4%.

Considerando complessivamente i contratti stabili si riscontra che le assunzioni, attestate a 1.181 nel luglio 2019, sono state 944 nello stesso periodo del 2020, con un calo del -20,1%; le cessazioni sono diminuite del -13,8%, passando da 1.194 nel 2019 a 1.029 nel 2020.

Anche per quanto riguarda la situazione globale dei contratti flessibili, la tendenza rimane in calo, con 3.477 assunzioni nel 2020 contro le 3.710 del 2019, con una flessione del -6,3%. Anche le cessazioni sono diminuite, passando da 3.235 a 3.023 nel 2020.

Nello specifico, i contratti di somministrazione hanno registrato un tasso di decrescita del -414,8% nel saldo tra avviamenti e cessazioni rispetto ai medesimi parametri registrati nel luglio scorso: le assunzioni sono passate da 624 nel 2019 a 587 del 2020, diminuendo del -5,9%, mentre le cessazioni sono aumentate del 32,8% passando dalle 570 del 2019 alle 757 del 2020.

I lavori a progetto hanno riscontrato un calo nelle assunzioni passando dalle 83 del 2019 alle 42 del 2020, con un calo del -49,4%.

Nei contratti a tempo determinato le assunzioni sono calate del -5,2% passando da 3.003 nel 2019 a 2.848 nel 2020, così pure le cessazioni sono diminuite e sono passate dalle 2.614 del 2019 alle 2.200 del 2020 con una flessione del -15,8%

Confrontando la situazione mantovana con il dato complessivo lombardo, emerge quanto segue: il saldo fra assunzioni e cessazioni tra luglio 2019 e lo stesso periodo del 2020 (dato che ci fa comprendere la dinamica occupazionale), riscontra un aumento del 236,8% in tutta la Lombardia, mentre Mantova presenta una diminuzione  tendenziale del -20,1%; le proroghe in Lombardia sono aumentate del 3,3% mentre in Provincia di Mantova sono calate del -1,8%; le assunzioni sono diminuite del -14,9% e nel mantovano del -9,6%; le cessazioni a livello lombardo sono calate del -19,2% rispetto al -8,5% del territorio mantovano; le trasformazioni in Lombardia si sono abbassate del -0,9%, rispetto al dato mantovano che ha riscontrato un -13,5% di calo.

Dal confronto con la media regionale, emerge una minor reattività del mercato del lavoro mantovano rispetto a quello del resto della Lombardia, e questo conferma quanto stiamo sostenendo da diverso tempo, ossia che la situazione occupazionale mantovana è al di sotto della media lombarda e seguito delle criticità del che permangono nel tessuto economico locale. In primis la leva dei trasporti e delle infrastrutture sono imprescindibili ad un effettivo, duraturo e profondo rilancio dello sviluppo socioeconomico. Esso va avvalorato da un processo di costruzione e potenziamento delle competenze professionali. Poiché i principali motori dell’economia sono la connessione sia materiale che telematica, nonché un progetto di ampio respiro al sistema dell’istruzione e della formazione per l’aggiornamento alle nuove competenze e alle nuove professionalità che si verranno a richiedere. Infrastrutture, istruzione e formazione, e quindi i giovani, sono gli investimenti necessari per dare prospettiva futura al territorio mantovano