BRESCIA – “Sequestro di persona e lesioni personali aggravati dall’avere adoperato sevizie e agito con crudeltà nonchè dalla finalità di terrorismo e dell’odio razziale”. Questa l’accusa legata all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Brescia, nei confornti di un foreign fighters italiano di origine marocchine. L’uomo, 28 enne, si chiama Samir Bougna, nato a Gavardo nel bresciano ma fino a 16 anni ha vissuto tra Piadena e Canneto. Nel 2010 si è trasferito in Germania e poi in Siria nel 2015. Nel 2019 era stato arrestato per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, dopo il suo avvicinamento alla Jihad islamica iniziata in Italia e sviluppata in Germania. Nel 2020 è arrivata per lui la condanna a 4 anni di carcere. Le indagini condotte tra Italia e Germania hanno portato poi a un nuovo punto di svolta in cui si è scoperto che l’uomo poteva essere responsabile di sevizie e torture nei confronti di due persone che si erano rifiutate di aderire all’Isis. Contro di lui una testimonianza diretta di una vittima che mostra agli inquirenti i segni e le cicatrici provocate dalle torture subite. Alcune anche con scariche elettriche.
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