Si spengono le speranze per il ponte di San Benedetto. La Provincia dice no alle richieste di Toto

Confartigianato soddisfatta sugli sviluppi per i lavori del ponte di San Benedetto Po

SAN BENEDETTO PO – Niente da fare per il ponte di San Benedetto Po. L’incontro odierno, il secondo convocato dalla Regione per tentare di risolvere l’impasse dello stop del cantiere, ha visto il no netto della Provincia all’accoglimento delle motivazioni addotte da Toto la quale chiede che i 3 milioni e 800 mila euro della Provincia vengano consegnati in denaro e non più attraverso la cessione della caserma dei carabinieri di via Chiassi alla ditta così come prevedeva la gara d’appalto.
Palazzo di Bagno, presente a Milano con il presidente Beniamino Morselli e il segretario generale Maurizio Sacchi, ha spiegato che l’avvocatura dell’ente ha rigettato la richiesta di Toto in quanto un suo accoglimento avrebbe significato stravolgere un bando di gara e quindi aperto la strada a ricorsi praticamente certi.
Il bando per la gara d’appalto infatti prevedeva che la Provincia cedesse a chi si fosse aggiudicato i lavori la proprietà dell’immobile, valutato appunto 3 milioni e 800 mila euro. Cifra che andava ad aggiungersi ai 30 milioni di euro stanziati dalla Regione.
Toto contesta oggi questo passaggio perchè sostiene che, non avendo Palazzo di Bagno rinnovato il contratto d’affitto con il Ministero, l’immobile ha perso parte del suo valore. L’azienda ha tentato quindi di avere i 3 milioni e 800 mila euro in denaro come condizione per risolvere il contenzioso legale con la Provincia e far ripartire i lavori ma dall’ente di via Principe Amedeo è arrivato un rifiuto.
A questo punto il cantiere rimane bloccato. Fino a quando? Di certo fino al 18 agosto, giorno in cui è stata fissata l’udienza in tribunale in cui si discuterà ll ricorso ex art. 700 c.p.c che la Provincia ha depositato per ottenere l’ordine immediato di riapertura incondizionata del cantiere e di ripresa immediata dei lavori per la prosecuzione sino al completamento senza interruzioni. Toto Costruzioni invece precedentemente aveva avviato a sua volta un’azione legale con cui evidenzierebbe la legittimità della sospensione dei lavori.
In teoria fino al 18 agosto potrebbe esserci la possibilità di trovare una soluzione che risolva i contenziosi ma, dopo la discussione di oggi, a cui hanno preso parte anche l’assessore regionale Terzi, il consigliere regionale Cappellari,l’imprenditore Toto e collegati in videoconferenza i sindaci di san Benedetto Po Lasagna e Bagnolo San Vito Penna, pare proprio non ci siano i margini perchè ciò possa accadere.
Toto ha anche accennato alla possibilità che il cantiere riprenda per terminare quelle opere coperte con i 30 milioni di euro della Regione. Da quanto si è appreso potrebbe venir terminata la costruzione del ponte in alveo ma non si procederebbe al suo spostamento. Rimarrebbe montato a fianco di quello esistente. Anche qualora si riuscisse a collegare i due manufatti, cosa tutt’altro che scontata, rimarrebbe comunque il divieto di transito ai mezzi pesanti. 
Insomma il blocco dei lavori rimane a discapito di un territorio che sta scontando da troppi anni una situazione diventata sempre più insostenibile. Nel maggio del 2016 , al momento dell’aggiudicazione dell’appalto, i media locali scrivevano facendo riferimento al bando di:gara “meno di due anni la durata prevista del cantiere con chiusura temporanea del ponte solo per 19 giorni”.
Decisamente quella che è andata in scena è una storia diversa … una brutta storia che continua a tenere in ginocchio le comunità che gravitano intorno al ponte e l’economia dell’intero oltrepò mantovano.