Siccità, stato di emergenza regionale: cosa cambia per cittadini e agricoltori

Siccità, stato di emergenza regionale: cosa cambia per cittadini e agricoltori

Il decreto sullo stato di emergenza in Regione Lombardia per la siccità rimarrà in vigore sino al prossimo 30 settembre. Il provvedimento raccomanda “a tutti i cittadini di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile”.
Il decreto raccomanda ai Comuni lombardi di limitare il più possibile l’impiego dell’acqua potabile per attività per le quali non ne sia necessario l’uso, quali ad esempio il lavaggio delle strade, l’irrigazione dei parchi pubblici e degli impianti sportivi quali
campi di calcio, tennis, e golf ecc.
Inoltre sottolinea “di dare atto, in relazione alla situazione in essere, della necessità che gli enti competenti pongano in essere le azioni necessarie a contenere e ridurre le  conseguenze della crisi idrica in atto, ivi compresa l’attivazione, ove possibile, difonti alternative di approvvigionamento idrico“.
Per quanto riguarda l’irrigazione agricola “di stabilire che: nei bacini idrografici della Lombardia le utenze irrigue concessionate, sia relative ad acque superficiali  che sotterranee, dovranno essere gestite con parsimonia; in particolare, al fine di assicurare la massima valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile i concessionari delle utenze irrigue daranno priorità al servizio irriguo tenendo conto delle colture e della loro fase fenologica”.

I concessionari delle utenze irrigue dovranno valutare “l’attivazione presso i propri consorziati di campagne di sensibilizzazione per l’uso accorto della risorsa idrica orientate al soddisfacimento dei reali fabbisogni irrigui delle colture” e “tutte le utenze irrigue assoggettate agli obblighi di monitoraggio previsti dalla D.G.R. 6035/2016 dovranno intensificare la frequenza di trasmissione dei dati al Centro Dati Acqua e Territorio Rurale che gestisce il sistema regionale di monitoraggio. I dati relativi ai prelievi e ai deflussi rilasciati nei corsi d’acqua devono essere trasmessi con cadenza settimanale al Centro Dati Acqua e Territorio Rurale che li condivide con Arpa Lombardia”.

Cosa prevede il decreto per i gestori

E’ quindi previsto che i gestori delle strutture acquedottistiche procedano alla più razionale gestione della risorsa idropotabile; segnalino tempestivamente – sia alla Direzione generale Territorio e protezione civile della Regione Lombardia che agli Uffici d’Ambito – eventuali casi di criticità delle fonti di approvvigionamento nonché le misure adottate per fronteggiarle ed inviino report settimanali sia alla Direzione generale Territorio e Protezione civile della Regione Lombardia che agli Uffici d’Ambito sulla situazione in atto, indicando eventuali misure di prevenzione da adottare, sia gestionali che strutturali; le situazioni rappresentate in tali segnalazioni e comunicazioni devono essere costantemente monitorate dagli Uffici d’Ambito, in raccordo con gli uffici regionali.

LA SITUAZIONE NEL CONSORZIO TERRITORI DEL MINCIO 

Cosa accadrà dunque per i Consorzi di bonifica mantovani? “Per noi praticamente non cambia nulla perchè abbiamo già anticipato le indicazioni di Fontana utilizzando l’acqua con la massima parsimonia possibile fin dall’inizio della stagione irrigua” dichiara la presidente del Consorzio Territori del Mincio Elide Stancari che sottolinea come oggi si stiano “derivando 70 metri cubi /secondo ma dalla prossima settimana si scenderà a 65 perchè il Lago di Garda in questi ultimi giorni è sceso a 69 centrimetri sopra lo zero idrometrico e il livello oltre il quale non si può andare è 60 centimetri”.

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