Sos esercizi pubblici: Marmirolo scende in campo

A Marmirolo cinque posti disponibili per il servizio civile

MARMIROLO – L’Amministrazione comunale di Marmirolo raccoglie il grido di allarme delle attività che lavorano nell’ambito della ristorazione (bar, ristoranti, agriturismi) e, al fianco delle iniziative già messe in campo nel corso degli ultimi mesi, si fa portavoce di una serie di proposte raccolte nel corso di incontri online che la giunta ha organizzato con gli operatori, confermando al contempo la volontà di ridurre la tassazione per gli esercenti tramite l’esenzione della Tosap e l’eventualità di adottare sgravi per la tassa sui rifiuti.
Marmirolo e le sue frazioni rappresentano da sempre un territorio particolarmente ricco di bar e attività di ristorazione: tralasciando le realtà che già di norma si organizzano con il servizio di asporto, sono quasi trenta le attività sul suolo comunale che hanno subito forti limitazioni nel corso degli ultimi mesi; circa la metà di queste sono rimaste chiuse lungo tutto il periodo.
Consapevole dell’importanza di queste realtà non solo dal punto di vista dei posti di lavoro, ma anche all’interno del tessuto sociale dei paesi, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Galeotti nel corso della “seconda ondata” ha adottato una serie di misure per venire incontro agli operatori del settore: in primis un calendario di incontri online tramite il quale sono emerse tutte le preoccupazioni riguardo la ripresa delle attività, la perdita della clientela e l’incertezza sulle normative che non permette di avere una visione nemmeno sul breve termine, con il rischio concreto di effettuare acquisti che potrebbero diventare inutilizzabili in caso di nuove chiusure. Anche chi è stato in grado di convertirsi temporaneamente alla vendita da asporto ha generato ricavi spesso appena sufficienti per mantenere aperta l’attività, ma senza generare utili: un palliativo, non una vera soluzione.
“Il problema più grande – spiega il sindaco Galeotti – è che non è nella nostra giurisdizione intervenire sui costi fissi di cui i commercianti devono farsi carico (mutui, affitti, etc.) e per fronteggiare i quali mancano tutti gli introiti dell’anno scorso, mentre i ristori appaiono insufficienti”. Il Comune, infatti, ha già agito laddove era di sua competenza. “Abbiamo cercato di capire quali misure immediate potevamo adottare – prosegue il primo cittadino – e abbiamo subito prorogato la disponibilità per i plateatici gratuiti fino al 30 marzo così come previsto dal governo, ma c’è l’impegno della giunta per prolungare il provvedimento all’anno intero. È un aiuto economico, certamente, ma offre anche la possibilità di ospitare i clienti in sicurezza, ovvero all’aperto. Riguardo la tassa dei rifiuti, stiamo aspettando di capire se lo Stato promuoverà delle azioni e se da parte nostra potremo agevolare delle azioni in aiuto ai commercianti”.
Un’altra opportunità colta da numerosi esercenti è stata quella del bando del distretto del commercio: “L’iniziativa – afferma l’assessore alle Attività produttive Elena Betteghella – ha avuto un buon esito e permetterà a molti commercianti di usufruire di somme per la ripartenza. L’attenzione nei confronti delle attività produttive sarà mantenuta costante nel tempo, tenendo sempre aperta la porta anche a proposte in arrivo da loro. In parallelo abbiamo promosso campagne di sostegno per gli acquisti nel paese e previsto interventi per le zone mercatali e per aiutare i frontisti sempre nel bando del distretto del commercio”.
L’auspicio dell’amministrazione comunale è che l’attenzione non arrivi soltanto dagli amministratori locali, ma che siano istituite ulteriori misure a sostegno delle attività anche da parte della Regione e del Ministero dell’Economia, prevedendo ad esempio bandi o benefit. “È importante tenere aperte le attività – conclude Betteghella – perché un paese che ha dei negozi è un paese vivo, che offre ai cittadini servizi e lavoro. Attualmente, anche se il ristorante riapre, i posti coperti che può offrire sono comunque ridotti rispetto a prima: di conseguenza gli incassi non sono (almeno per ora) come quelli pre-Covid. Si tenga conto anche a livello nazionale di incidere con misure legislative che permettano un’elasticità maggiore nei contratti di mutui esistenti. Un’ultima richiesta è rivolta ai proprietari degli immobili, affinché riducano l’affitto quantomeno per i mesi in cui le attività sono rimaste ferme. In momenti di crisi economica, inoltre, la criminalità organizzata agisce a danno delle situazioni di fragilità e quindi l’attenzione dello Stato e delle amministrazioni in generale deve essere massima. Da parte nostra, tramite l’adesione ad Avviso Pubblico abbiamo aggiunto un occhio vigile”.