“Stop al genocidio” sabato a Mantova manifestazione di solidarietà con Palestina e Libano

MANTOVA – Mantova si prepara a unirsi in una manifestazione di solidarietà con i popoli di Palestina e Libano, in un momento critico dopo un anno di bombardamenti su Gaza. L’appuntamento è per sabato 26 alle ore 16 in piazzale Gramsci, per formare il corteo che si muoverà verso il centro della città.
Un appuntamento lanciato da Associazione eQual e Spazio Sociale La Boje e aperto a tutti per far emergere anche sul territorio mantovano le tante voci di dissenso, protesta e indignazione per quanto sta avvenendo in Medio Oriente e le sue conseguenze sulla politica internazionale. E le adesioni testimoniano una solidarietà diffusa: una trentina di realtà organizzate, tra cui associazioni, collettivi, partiti politici, sindacati di base, circoli Arci (oltre al provinciale) e sezioni territoriali dell’Anpi.
“Negli ultimi giorni, il numero delle vittime dei bombardamenti israeliani è aumentato – spiegano gli organizzatori – raggiungendo 41.000 palestinesi e oltre 2.000 libanesi, colpiti anche da attacchi a postazioni ONU italiane”. Lo “stop al genocidio” è un punto fondamentale della piattaforma della manifestazione: “la lotta contro Hamas e la vendetta per il 7 ottobre per gli attivisti è diventata il pretesto per giustificare la politica nazionalista, espansionistica e razzista di Israele, mirata a negare i diritti fondamentali dei palestinesi”. Una manifestazione che vuole ribadire che gli attacchi indiscriminati su condomini, scuole e ospedali, insieme al controllo delle risorse alimentari e idriche, rappresentano un progetto di apartheid volto al genocidio. Nell’appello viene inoltre esplicitata l’evidente complicità dei governi occidentali con quanto sta succedendo a Gaza e in Cisgiordania: “i governi occidentali, Italia inclusa, si limitano ad inviti alla calma mentre continuano a sostenere militarmente e politicamente Israele. Senza azioni concrete di fronte a continui crimini di guerra, la spirale di violenza diventerà inarrestabile”.