Si è svolto ieri, 9 novembre, una riunione con l’amministratore delegato di Trenord per aggiornare le parti sociali sull’attuale situazione del Trasporto Ferroviario in
Lombardia e le conseguenti ricadute che ne derivano sulla società. L’’D ha comunicato che rispetto alle risorse mancanti per il Trasporto Pubblico Locale, nonostante l’intervento dello Stato e della Regione, in Trenord nel 2020 dovrebbero mancare circa 150milioni, infatti i mancati ricavi saranno ben superiori ai 200milioni prospettati nei mesi precedenti.
Trenord nel 2019 ha chiuso il bilancio con 840 milioni di euro, quindi con un margine di 6 milioni lordi, mentre per il 2020 l’Azienda il bilancio dovrebbe chiudere con una perdita vicino al patrimonio netto e dunque, come avviene in tutte le società, se la perdita è superiore ad 1/3 i soci dovrebbero ricapitalizzare.
Quest’anno inoltre il Contratto di servizio scade e, per questo motivo, è stata richiesta la proroga di un anno a Regione Lombardia: quindi arrivare fino al 2021. L’attuale situazione avrà ricadute almeno fino alla primavera del 2021 con incertezze per l’intero anno.
Se verrà confermato il servizio effettuato oggi, con minori viaggiatori, Trenord si troverà in una situazione economica critica come quella attuale, quindi non ci sarebbero garanzie da parte della regione e dunque sarà difficile la firma da parte di Trenord. In assenza di contributi regionali aggiuntivi che permetterebbero l’equilibrio costi/ricavi, una delle
soluzioni, prospettate dalla società, sarebbe il taglio di circa il 20% dei servizi e conseguentemente il taglio del costo del personale. Inoltre, gli ammortizzatori sociali, attualmente, non potrebbero garantire il supporto dell’interezza del personale di Trenord, bensì solo di 300 lavoratori per tutto l’anno lavorativo.
Da parte sua OR.S.A. F. Lombardia ha rimarcato che all’atto costitutivo era stato richiesto di creare una spa e non una srl e comunque un capitale sociale superiore ,questo per avere un’azienda più solida, ulteriore errore commesso in questi anno è stato quello di non prevedere un fondo per il sostegno al reddito specifico per il settore ferroviario ed idoneo a superare situazioni crisi derivanti da riorganizzazioni aziendali ed eccedenze occupazionali.
OR.S.A. Lombardia ha comunicato che in questo periodo non ha alcuna intenzione di rinnovare il contratto in quanto andava definito precedentemente e non in questa situazione di crisi peraltro dovrà seguire la definizione del Contratto AF – primo livello. Inoltre, in considerazione della dichiarazione dell’Ad, il quale affermato che non ci sono le condizioni, per il 2020, di riconoscere a tutti i lavoratori il premio di risultato, ha preteso che per analogia non siano riconosciuti Premi legati al raggiungimento di obiettivi aziendali, peraltro tale eventualità determinerebbe un diffuso insoddisfazione. Su quest’ultimo punto il responsabile del personale ha dichiarato che per il 2021 non sono stati definititi gli obiettivi e quindi non ci saranno premi ad personam.
La riunione è terminata con il reciproco impegno di un aggiornamento costante sull’evolversi della situazione.