Trombosi associate ai vaccini: dall’America linee guida su come trattare i pazienti che sviluppano questa rarissima forma

Francia, Germania e Spagna mettono il turbo alle vaccinazioni

Gli esperti dell’American Heart Association e dell’American Stroke Association – Stroke Council hanno deciso di mettere a punto le linee guida sul trattamento per i pazienti che sviluppano la rarissima trombosi associate ai vaccini anti Covid.

Le procedure raccomandate dagli esperti americani

Tutti i pazienti con sospetta trombosi della vena sinusale associata a trombocitopenia CVST dovuta a un vaccino COVID-19 devono essere trattati con anticoagulanti non eparinici come argatroban, bivalirudina, danaparoid, fondaparinux o un anticoagulante orale diretto (DOAC). Non devono essere somministrati prodotti a base di eparina in qualsiasi dose. (Il raro evento avverso è molto simile alla sindrome da trombopenia spontanea indotta da eparina e si ritiene che i meccanismi immunitari coinvolti siano molto simili, NDR)
Si raccomanda la risonanza magnetica con un venogramma o la tomografia computerizzata con venogramma per rilevare e diagnosticare accuratamente la CVST.

Gli esami del sangue dovrebbero includere:

un emocromo completo
conta piastrinica (per determinare il numero di piastrine per litro di sangue);
uno striscio su vetrino (esame al microscopio per contare il numero delle diverse tipologie di cellule del sangue e per verificare se appaiono normali);
un tempo di protrombina (per misurare quanto tempo impiega il sangue a coagulare);
un tempo di tromboplastina parziale (una misura di quanto tempo impiega il sangue a coagulare, misurando specificamente questi fattori di coagulazione: fattore VIII, fattore IX, fattore 1V e fattore XII);
un test del fibrinogeno (per misurare la presenza di fibrina, una proteina presente nel sangue che indica che la coagulazione del sangue è stata attivata);
un test D-dimero (per misurare la presenza di D-dimero, una piccola proteina prodotta quando i coaguli di sangue si dissolvono nell’organismo);
un test ELISA per anticorpi PF4 (per testare gli anticorpi PF4, che il nostro organismo a volte genera nel sangue in reazione all’anticoagulante eparina).

La trasfusione di piastrine dovrebbe essere evitata.
Una volta che la conta piastrinica torna alla normalità (da 150.000 a 450.000 / mm 3 ), la maggior parte dei pazienti può passare a un anticoagulante orale se non ci sono controindicazioni.

La professoressa Karen L. Furie, presidente presso il Dipartimento di neurologia della Warren Alpert Medical School della Brown University, primario di neurologia del Rhode Island Hospital spiega che il COVID-19 è un fattore di rischio significativo per la trombosi della vena sinusale associata a trombocitopenia (CVST); le probabilità di svilupparla sono infatti dalle 8 alle 10 volte superiori al rischio rappresentato dalla vaccinazione, pertanto la scienziata esorta tutti gli adulti a vaccinarsi con qualunque vaccino già approvato dalle autorità regolatorie.

Gli esperti dell’American Stroke Association sottolineano che  “ al momento non è possibile affermare in modo definitivo che il vaccino sia la causa degli anticorpi PF4, della bassa conta piastrinica (trombocitopenia) o dei coaguli di sangue (trombosi)”.

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