Ucraina: “Donne violentate e impiccate da russi”. Zelensky: “Mosca parla di soluzione finale”. Turchia: “accordo vicino”

Donne ucraine violentate da soldati russi, altre impiccate. E’ il quadro che delinea una parlamentare di Kiev, Lesia Vasylenko, che con alcune colleghe è stata ricevuta a Londra alla Camera dei Comuni. Le parole della parlamentare, esponente del partito di opposizione Holos, hanno trovato ampio spazio sulla stampa britannica. “Molte donne sono state uccise dopo essere state violentate. O si sono suicidate”, le parole di Vasylenko. “Il problema che è le famiglie delle vittime non hanno la forza di farsi avanti”, ha aggiunto. “Alcune, tra le donne violentate, sono state impiccate”, ha aggiunto la parlamentare Maria Mezentseva. “Stiamo raccogliendo gli elementi di prova sui crimini di guerra per portarli” a L’Aja.
Per la vicepremier ucraina Olga Stefanishyna non c’è dubbio che le azioni russe in Ucraina equivalgano a un genocidio. Alla domanda se ritenesse che la Russia stesse commettendo un genocidio nel suo paese, Stefanishyna ha risposto a Sky News: “Non è un quesito, è semplicemente la realtà cui siamo tutti confrontati”.
I pubblici ministeri – ha fatto presente – hanno avviato duemila indagini a carico delle truppe russe, anche con l’accusa di stupro e omicidio. Tutti coloro che commettono atti perseguibili dovranno essere giudicati, ha sottolineato.

Intanto la Turchia ha assicurato che Russia e Ucraina hanno compiuto progressi nei negoziati per porre fine all’invasione e sarebbero vicine a un accordo.
“Certo, non è facile arrivare a un’intesa mentre la guerra è in corso, i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo”, ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu.  Russi e ucraini riprendono i colloqui lunedì con un incontro online. Il presidente ucraino Zelensky in un’intervista alla Cnn ha detto: “Se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che è la terza guerra mondiale”.

“La minaccia che dobbiamo affrontare è la stessa, per noi e per voi. La distruzione di un popolo e anche di un nome, Ucraina. Voglio che pensiate a questo”. ha detto Zelensky intervenendo in collegamento con la Knesset, il Parlamento israeliano. Uno schermo gigante è stato allestito in piazza Habima a Tel Aviv per seguire in diretta l’intervento di Zelensky.
I russi parlano di ”soluzione finale” rispetto al popolo ucraino, ”le stesse parole usate 80 anni fa nei confronti del popolo ebraico”, ha detto Zelensky.
”I russi hanno usato dei termini che usavano i nazisti quando volevano soggiogare il vostro popolo, quando volevano distruggere voi come vogliono distruggere noi. Per la questione ebraica parlano di soluzione finale e anche oggi i russi parlano di soluzione finale per la questione ucraina”, ha detto Zelensky. Queste parole, ha aggiunto, ”sono state pronunciate durante incontri a Mosca e anche in eventi ufficiali, lo riportano i media russi”.