Un battesimo chiude la settimana del vescovo nell’Unità parrocchiale Terre Matildiche

PEGOGNAGA – A poco meno di un anno d’aver consacrato e dedicato allo Spirito Santo la parrocchiale di Pegognaga, il vescovo di Mantova vi è tornato per verificare stato di salute spirituale e grado di coesione della comunità laurenziana con le comunità delle altre quattro parrocchie, Gonzaga, Polesine, Palidano, Bondeno, costituenti l’Unità Parrocchiale Terre Matildiche.
Ieri mattina tutte le comunità hanno partecipato alla solenne celebrazione della messa di mons. Marco Busca, alla quale hanno presenziato oltre tutti i sacerdoti del territorio, Antonio Lui vicesindaco di Pegognaga, Elisabetta Galeotti sindaca di Gonzaga, Fabio Gramaglia comandante CC di Pegognaga e con la partecipazione di ottanta scout Nucleo 1 di Gonzaga. Come un anno fa il parroco don Flavio Savasi ha posato la “prima pietra sacramentale”, impartendo il battesimo a Mario figlio di Giuseppe Gigliotti, capocantiere del sacro edificio, cosi il vescovo ha fatto precedere alla messa il battesimo di Samuele, figlio del più giovane medico di Pegognaga Elia Martini, collegando l’evento al vangelo del giorno «Oggi Samuele che diventa un nuovo tralcio della vigna di questa comunità. Tutti dobbiamo far fruttificare questo bene». Ed ecco il riscontro della sua presenza sul territorio «Ho presenziato qui per una settimana ed ho messo un seme di felicità. Qui c’è gente fiera determinata molto generosa. Vi invito a cercare ciò che è puro e genuino. Continuate ad essere un popolo generoso. Io sono venuto a confermare il buon seme della fede, che è il più ricco che c’è di speranza, foriero di pace divina. Ho incontrato molti giovani. Mi ha colpito la loro attenzione alla preghiera. Dico ai genitori: imparate ad insegnare loro il dialogo con Dio. Essere insieme è un dono di Dio. Le comunità non si spegneranno se cammineranno insieme. C’è una trasformazione oggi nella Chiesa: deve diventare un cantiere operativo che ha da partire dalle case». A fine messa è intervenuto Antonio Lui «L’iniziativa che Lei ha promosso sul territorio ha coinvolto tutti gli attori che compongono la nostra società attraverso il dialogo: scuola, mondo del lavoro, attività produttive, anziani della Rsa». «Preziosa – ha sottolineato Elisabetta Galeotti – la sua presenza qui: ci ha portato unità e speranza a sua volta basata sull’unità. Da soli siamo deboli. Uniti siamo forti. Le nostre comunità sono vive grazie al contributo di tutti. Lei ci ha fatto scoprire la bellezza della comunità e della condivisione tra società civile e cristiana». «Anch’io mi sono trovato bene!», ha semplicemente risposto il vescovo. L’ha ringraziato anche don Savasi. C’è poi stato uno scambio di doni. Il vescovo ha donato all’Unità una reliquia proveniente dal panno ricoprente i Sacri Vasi. Poi ha condiviso una focaccia con tutti i ragazzi.

Riccardo Lonardi

IL dottor Elia Martini tiene in braccio il figlioletto Samuele

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