Un calvario di 6 anni con la giustizia perchè fuggito all’alt dei carabinieri: ma era un caso di omonimia. Assolto

MANTOVA – Un calvario durato sei anni. E’ quello di un 38enne, di origine marocchina, che ieri è finito a processo perchè, secondo l’accusa, nel 2016 avrebbe ignorato un posto di blocco dei carabinieri a Castel D’Ario dando il via a un inseguimento verso Mantova a folle velocità, non rispettando stop e semafori rossi.
I carabinieri erano poi riusciti a risalire all’identità del fuggitivo. Qualche mese più tardi era stato inviato un avviso di garanzia per resistenza a pubblico ufficiale all’uomo finito poi a processo. Peccato che ieri è stato appurato che si tratta di un caso di omonimia. Il 38enne che in questi sei anni ha dovuto attraversare un lungo periodo di peripezie giudiziarie, secondo poi quanto deciso dal giudice, non è il fuggitivo che ha forzato il posto di blocco dei carabinieri, ma solo uno con un nome uguale a quello del fuggitivo e un cognome molto simile. Il 38enne, difeso dall’avvocato Emanuele Luppi del Foro di Verona, è stato quindi assolto per non aver commesso il fatto. Il pm aveva invece chiesto per lui un anno di reclusione.

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