Una Comunità energetica per 12 Comuni dell’Oltrepò. Convegno sulle opportunità per le pmi

Stefano Ugoni e Marco Boschini

PEGOGNAGA – Patto di stabilità, elefantiasi burocratica, tagli ai trasferimenti, esternalizzazioni protratti per anni sono le cause remote che hanno prodotto la crisi energetica, secondo il fondatore dell’Associazione Comuni Virtuosi Marco Boschini di Parma. Fattori inducenti dipendenza dell’Italia da altri Stati.
Invitato a Pegognaga da Cittadini Attivi e RiAttiviamo Pego, Boschini, senza fare sconti né a destra né a sinistra, ha analizzato le difficoltà in cui annaspano i Comuni.
«Le scelte odierne – ha detto – sono dettate dall’emergenza». Ancora «La situazione ambientale richiede soluzioni che prospettano programmazione su tempi lunghi; non si può tamponare l’emergenza». Questo perché «C’è stato un lunghissimo periodo in cui gli enti locali sono stati svuotati di risorse provocando contrazione di servizi». Le esternalizzazioni insieme all’impossibilità d’assumere personale preparato hanno provocato calo di competenze. «Gli amministratori locali – ha proseguito – sono figli di una filosofia amministrativa di corta visione: hanno svenduto terreni per tenere in piedi i servizi. Bisogna interrompere il consumo di suolo: siamo pieni di quartieri dismessi, pur a fronte di bisogni abitativi. Il terreno è ampiamente compromesso dall’urbanizzazione selvaggia». Problema energia: Boschini invita a creare Comunità Energetiche rinnovabili. «Si fa molta fatica a collaborare perché ci si divide in tifoserie in base a modelli di consumo. La C.E. invece aggrega e induce a fare squadra». Rappresenta l’immediato futuro. Si attendono i decreti attuativi, in netto ritardo. «Attivare in ogni Comune – ha sollecitato – una C. E. per sganciarsi dalle fonti fossili». Altro obiettivo: risparmio energetico derivante dall’efficientamento e dal controllo degli sprechi energetici. Deve vigere la “democrazia energetica” in modo che dei benefici fruiscano anche i poveri. Urge: mappare gli impianti presenti sul territorio; soprattutto effettuare uno studio di fattibilità. Ha coordinato Stefano Ugoni. (r.l)


«Abbiamo già il progetto di fattibilità della Comunità Energetica (C.E)  comprendente 12 Comuni del Basso Mantovano. Ne erano stati interpellati 20. 8 non hanno aderito. Se questa C.E. vedrà, è proprio il caso di dire, la luce è grazie al Consorzio Oltrepò Mantovano che ha le necessarie competenze», ha detto il vicesindaco di Pegognaga Antonio Lui intervenuto all’incontro promosso da MCA e RiAttiviamo Pego.
«Un piccolo Comune- ha proseguito-, come ha sottolineato il relatore, non dispone di strumenti e competenze per accedere a bandi europei e regionali di finanziamento per le rinnovabili. Di qui l’opportunità di disporre di una struttura consortile». Lo ha confermato altresì il direttore del Consorzio, Carmelita Trentini «Abbiamo predisposto per ogni Comune aderente il progetto di fattibilità per essere pronti per bandi. Attendiamo i Progetti Attuativi. E’ presumibile, per esempio, che S. Giovanni Dosso, composto da 1500 nuclei famigliari, nell’arco di 4-5 anni potrebbe essere in grado di rendersi energeticamente autonomo». Il tema energie ha suscitato particolare interesse a Pegognaga, tant’è che Comarte, azienda privata, in collaborazione con Servizi Energetici Integrati e il patrocinio del Comune ha programmato un convegno per oggi, lunedì 20 alle ore 17,30 in sala civica, sul tema “Comunità Energetiche Rinnovabili, un’opportunità per la piccola media impresa”. Interverranno: il sindaco Matteo Zilocchi, Stefano Casaroli ed Edoardo Bottoni, rispettivamente direttore e tecnico di Comarte, Federico Pastorello della Sei.

Riccardo Lonardi