Villa Galvagnina: ok al progetto di recupero per oltre 7 mln di euro. Saranno restaurati anche gli affreschi giulieschi

MANTOVA – La Giunta Palazzi, oggi, ha approvato il progetto esecutivo di “Restauro, consolidamento e rifunzionalizzazione di Villa Galvagnina” per un investimento complessivo di 7.166.401 euro. La spesa trova la seguente copertura: 6.866.401 sono risorse a carico del Commissario Delegato di Regione Lombardia, mentre 300mila euro è il cofinanziamento del Comune di Mantova.

Il progetto prevede i seguenti interventi
– il consolidamento strutturale (statico e sismico) del bene;
– il restauro dei numerosi apparati decorativi;
– il miglioramento delle qualità spaziali e funzionali;
– l’adeguamento della rete impiantistica.

Villa Galvagnina, bene culturale di grande pregio e valore storico artistico, sito nel Comune di Moglia, di proprietà del Comune di Mantova, è stata pesantemente danneggiata dal sisma di maggio 2012 e quindi necessita di un accurato intervento di restauro ai fini del suo riutilizzo. L’intervento verrà effettuato su una superficie lorda di pavimento complessiva di mille metri quadrati.
L’indizione di gara è prevista entro la fine del mese di marzo. I lavori dovrebbero partire in autunno e avranno una durata di tre anni.
Il progetto ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Cremona Lodi Mantova, necessaria per poter procedere all’esecuzione dei lavori.

I Lavori

I lavori di recupero di Villa Galvagnina porteranno al rifacimento di tutte le parti murarie e architettoniche. La villa è ricca d affreschi di scuola giuliesca.
Al recupero degli spazi interni si affiancherà la sistemazione dell’area esterna. Il recupero richiamerà in parte i caratteri del giardino all’italiana, con siepi, alberi da frutto e coltivazioni di fiori stagionali. In parte avrà anche le caratteristiche di un giardino all’inglese, più rustico e con la presenza di alberi e arbusti tipici del territorio.
I giardini saranno solcati da percorsi pavimentati, in modo da rendere accessibile lo spazio anche a persone con problemi deambulatori. È previsto anche l’esproprio di una porzione di terreno per garantire l’accessibilità alla villa direttamente dalla strada provinciale.

La storia

Villa Galvagnina (detta anche Galvagnina vecchia) è un palazzo rinascimentale posto tra i comuni di Pegognaga (in frazione Galvagnina) e Moglia.
Fu residenza estiva, di caccia, della famiglia Gonzaga ed è affrescata all’interno da allievi di Giulio Romano. Versa in condizioni di grave abbandono, rese anche peggiori dal sisma del 2012.
Non è certo a quale Gonzaga si debba la costruzione delle’edificio. Secondo alcune tesi pare che la villa sia stata fatta erigere da Francesco II, che aveva una grande passione per la caccia, ma sarebbe stata molto cara anche a suo figlio Federico II il quale dopo la venuta a Mantova di Giulio Romano a Mantova nel 1524 avrebbe ordinato al maestro, subito impegnato nella costruzione di Palazzo Te e in altre commissioni d’architettura e di pittura, di trasformare il palazzo in una sontuosa dimora di campagna. L’intervento potrebbe essere stato programmato in vista della visita dell‘ Imperatore Carlo V a Mantova nel 1530.
È certo infatti che l’imperatore, in tale occasione, fu ospite in molte delle dimore rurali gonzaghesche, e con ogni probabilità partecipò a battute di caccia anche alla “Moja”. È poi certo che nella seconda metà del ‘500 Guglielmo Gonzaga ordinò alcuni lavori di ornamento del palazzo, dal momento che sul camino di una stanza del piano superiore si vede affrescato lo stemma da lui assunto nel 1573. Si ignora quando il tenimento abbia cessato di essere proprietà dei signori di Mantova. Da documenti del ‘700 si scopre che la corte appartiene ai nobili Galvagni, presenti nella zona già dal ‘500 con possedimenti via, via, sempre più estesi.
La storia recente del prezioso palazzo agreste appare assai lontana dagli antichi fasti. Dopo numerosi passaggi di proprietà il fabbricato è stato adibito per decenni ad abitazione contadina ed in parte utilizzato come rustico e pollaio. Lo scorrere del tempo, l’incuria e taluni deprecabili interventi edilizi hanno causato danni irreparabili all’edificio e agli affreschi. Nel 1939 un intervento della Sovrintendenza ai Monumenti scongiura la completa deturpazione del monumento, ma nel 1961 la Sovrintendenza stessa è interpellata per ottenere il nulla osta all’abbattimento, essendo l’edificio pericolante. I proprietari e locatori dell’antico fabbricato sono intimati a far sgomberare l’edificio dai conduttori. Lo sgombero avviene all’inizio del 1963. Quattro anni dopo crolla una parte di tetto. L’interessamento per le gravissime condizioni dell’edificio conducono dapprima il “Fondo Andrea Mantegna” ad effettuare una donazione a favore del Comune di Mantova per l’acquisto di Villa Galvagnina ed in seguito lo stesso Comune a formalizzare l’acquisto.