Violenza di genere, l’assessore Lucchini: “Una battaglia di civiltà. Serve coscienza collettiva”

MILANO – “Un impegno costante per tenere alta l’attenzione oltre la contingenza dei casi di cronaca, perché il contrasto alla violenza di genere è una battaglia di civiltà” che deve essere di tutti, senza strumentalizzazioni politiche e senza contrapposizioni fra donne e uomini”, così l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini durante la sua informativa, oggi a Palazzo Pirelli, all’Aula del Consiglio regionale.

Se da un lato l’impegno delle istituzioni e degli attori coinvolti è certamente importante, dall’altro, ha osservato l’esponente della Giunta Fontana, “questo impegno non può prescindere dal consolidamento di una vera e propria coscienza collettiva, capace di non transigere, di non lasciar correre, di fronte alla violenza contro le donne, in qualsiasi forma essa si manifesti”. Un percorso in cui “occorre non cadere in quell’equivoco che, in maniera più o meno esplicita ha caratterizzato una certa narrazione. Non deve esserci alcuna contrapposizione tra donna e uomo, dobbiamo anzi prendere coscienza di come, soltanto con una forte e autentica alleanza tra tutti noi, con le rispettive differenze e unicità, si potrà giungere all’eliminazione reale della violenza contro le donne. E’ una battaglia di civiltà, di un imperativo etico, che, in quanto tale, non può e non deve essere politicizzato in alcun modo”.

Attualmente, le 27 Reti sono composte dai Comuni in qualità di capofila, da 54 Centri Antiviolenza e 150 Case Rifugio e Case di Accoglienza, oltre ad una pluralità di altri soggetti che intervengono nella realizzazione dei percorsi delle donne per la fuoriuscita dalla situazione di violenza. Nel 2023, ha ricordato l’assessore Lucchini, “Regione Lombardia ha consolidato, implementato e innovato le politiche di contrasto alla violenza contro le donne, anche nella logica della prossimità e dell’integrazione dei servizi”.Tra le più importanti novità introdotte si ricordano:  la sperimentazione volta all’individuazione di alloggi ALER da destinare gratuitamente alle donne vittime di violenza e ai loro figli, in modo da aiutare le stesse nel completamento del percorso di fuoriuscita dalla violenza attraverso la riacquisizione di una vera autonomia abitativa. Per questo progetto Regione ha destinato un totale di 1.500.000 di euro; l’approvazione di un nuovo protocollo con l’Ordine degli avvocati di Milano e con l’Unione Lombarda degli ordini forensi che vede come azione innovativa, l’estensione del gratuito patrocinio a ipotesi non previste attualmente da quello a spese dello stato e a cui regione ha destinato un totale di 300.000 euro; l’istituzione del nuovo Albo dei centri antiviolenza e delle case rifugio in un’ottica di rafforzamento delle reti e degli enti del Terzo settore che operano a livello territoriale per il contrasto della violenza e di maggiore qualità dei servizi resi alle donne e ai loro figli.

Inoltre, quest’anno Regione Lombardia si è impegnata nel rinnovamento e miglioramento delle politiche già messe in campo nella precedente legislatura: è proseguito il sostegno al funzionamento delle reti interistituzionali antiviolenza e in particolare dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio con ulteriori importanti stanziamenti: sono quasi 10 milioni le risorse complessivamente stanziate sulla programmazione in corso di esecuzione e altrettante per la prosecuzione nel 2024/2025; è stato approvato il 4° bando rivolto al sistema universitario per favorire la promozione di una cultura del rispetto e la formazione dei futuri professionisti, con un finanziamento di 7 progettualità innovative per un totale di 130.000 euro ed infine è stato conferito lo scorso 21 novembre 2023, in continuità con gli anni precedenti, l’incarico a Polis per la prosecuzione della Formazione delle reti antiviolenza, del personale sociosanitario, delle FF.OO. e degli enti del terzo settore: in questo caso i fondi stanziati ammontano a 150.000 euro.

Proseguono inoltre le misure sperimentali già avviate in precedenza e riguardanti la sperimentazione a gestione ATS Brescia per interventi a favore di donne minorenni vittime di violenza e minori vittime di violenza assistita (stanziamento totale di 550.000 euro) che ha portato a Linee guida condivise per la presa in carico dei minori; la misura sperimentale per l’erogazione di un contributo a favore di orfani per femminicidio, orfani per crimini domestici di età non superiore a ventisei anni (stanziamento totale di 474.449 euro): 22 domande ammesse e le  sperimentazioni a governance di 9 ASST per progetti innovativi a valenza territoriale di presa in carico integrata delle donne vittime di violenza con/senza figli (risorse stanziate pari a 1.000.000 di euro).

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