MANTOVA – Due giorni fa Papa Francesco, durante la messa a Santa Marta, ha pregato il Signore perché tocchi il cuore di quanti approfittano di chi ha bisogno, in questa crisi causata dalla pandemia di coronavirus. Nell’omelia ha parlato del tradimento di Giuda, di quanti come fece Giuda che vendette Gesù, oggi vendono le persone, a volte anche i propri cari, per guadagno personale.
E nel citare Giuda, ancora una volta il Papa ha ricordato Don Primo Mazzolari, tornando così a ribadire la sua ammirazione per l’indimenticato parroco di Bozzolo, anticipatore degli stessi temi della teologia di Francesco come il dialogo con gli ultimi, la Chiesa dei poveri e soprattutto la distinzione “tra errore ed erranti”. Tema quest’ultimo predominante in quella che è stata l’omelia per eccellenza di Don Primo, quella più dirompente e certamente la più conosciuta: “Nostro fratello Giuda”.
Era il 3 aprile del 1958, giovedì Santo.
E questa sera si potrà scoprire molto di quell’omelia grazie a “Tutti a Casa”, la trasmissione in stile radiofonico della Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, una delle più importanti istituzioni della cultura tricolore nella Grande Mela.
In questo periodo di emergenza sanitaria il suo direttore Stefano Albertini, si è ritrovato a dover restare a Bozzolo, suo paese d’origine, dove era tornato per dare una mano alla madre che si era infortunata. Costretto anche lui alla clausura, oltre a dirigere ugualmente la Casa Italiana e a tenere l’attività didattica “a distanza”, ha dato vita a questa interessante trasmissione in cui si alternano ospiti che parlano di arte, letteratura, politica, cinema e molto altro. Questa sera alle 23 (5 del pomeriggio a New York) prenderà il via la conversazione tra Albertini e Don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana, nonchè postulatore della causa di beatificazione di don Primo. Il dialogo si incentrerà proprio sull’operato di Don Primo Mazzolari attraverso il suo “Fratello Giuda” e il “Diario di una primavera”.
Sarà l’occasione anche per parlare delle preoccupazioni della Chiesa nei confronti dei lavoratori in questo periodo difficile.
La conversazione si può seguire sulla pagina Facebook e sul sito della NYU Casa Italiana Zerilli-Marimò